Honda Kumamoto, riparte la produzione dopo il terremoto

Honda Kumamoto, riparte la produzione dopo il terremoto
Il maggiore impianto produttivo Honda moto in Giappone, pesantemente danneggiato dal terremoto di aprile, il 6 giugno ha finalmente ripreso a funzionare. A beneficio di chi attendeva le Africa Twin e altri modelli lì prodotti
15 giugno 2016

La terribile scossa di terremoto del 14 aprile che ha colpito la Prefettura di Kumamoto, e soprattutto la successiva del 16 aprile ancora più potente e di magnitudo 7,1, ha provocato vittime e ha danneggiato pesantemente case e molti impianti produttivi.
A pagarne le conseguenze, fra le altre, sono state le fabbriche di Sony, Nikon, Bridgestone, Toyota e Honda.
In particolare la fabbrica Honda di Kumamoto è la maggiore per la costruzione di moto in Giappone e lo stop produttivo ha causato e sta causando ritardi nella consegna di alcuni modelli destinati all'esportazione. E' il caso, ad esempio, delle Africa Twin che dovevano essere consegnate soprattutto negli Stati Uniti.

Honda, che ha temporaneamente esternalizzato parte della produzione in altri impianti per tamponare l'emergenza, ha terminato la rimozione delle macerie, valutato i danni delle strutture più colpite – come appunto le aree di assemblaggio – e dal 6 giugno scorso ha in parte ripreso il montaggio dei principali modelli anche se in scala ridotta. La previsione è di arrivare al recupero completo a metà agosto.

Oltre alla ricostruzione degli impianti l'intera Prefettura ha dovuto fare i conti con la sistemazione delle infrastrutture della regione, come delle case, e affrontare la ripresa delle aziende fornitrici dei gruppi più grandi. Inoltre le scosse non si sono arrestate in questo periodo, continuando a farsi sentire, e a preoccupare, a volte con intensità importante.

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Intanto prosegue la stima dei danni economici patiti dalle varie imprese. Le previsioni parlano di perdite dell'ordine di 1,7 miliardi di euro causate dal terremoto di Kumamoto nell'anno fiscale 2016.
Sony si attende una perdita degli utili di 84 milioni di euro nel semestre in corso, mentre Honda, che valuta costi imprevisti vicini ai 190 milioni di euro, non ha ancora calcolato l'impatto sul suo risultato operativo.

Alcuni analisti giapponesi hanno calcolato che l'utile netto delle grandi imprese nell'anno fiscale 2016, previsto nel 12%, subirà il taglio di un punto per effetto negativo del terremoto.

 

 

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