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Ci sono alcune moto che sono diventate dei veri e propri best seller negli anni, vedi la GS per BMW, la Ninja per Kawasaki e tante altre: ma ci sono anche molte moto rare e alcune altre rarissime, come la Honda MF350 del 1956 di questo articolo.
Per analizzare meglio questa rarità a due ruote, però, bisogna fare un passo indietro, andando a quando Honda, dopo il tragico epilogo della Seconda Guerra Mondiale, decise che fosse giunto il momento per il Paese del Sol Levante di tornare a crescere e a muoversi, convertendo i propri siti produttivi dal settore aeronautico a quello motociclistico. L’intuizione fu brillante, e così nel 1949, Honda lanciò sul mercato la prima moto della propria storia, la Dream D-Type, tenuta poi a listino per due anni.
Successivamente, di pari passo con lo sviluppo tecnologico, Honda realizzò dei nuovi modelli, maggiormente evoluti sia sotto dal punto di vista della ciclistica che de motore così, nel 1956, per soli due mesi, venne realizzata la MF350.
A detta di “Terecha”, frequentatore assiduo di forum online dedicato a Honda, nonché restauratore e proprietario di questo rarissimo mezzo, furono solo cinque le moto realizzate, rendendo questa una delle Honda più rare in assoluto. Rispetto alla SB250, che pur le assomigliava come linea, il motore cresceva di 100 cc, passando da una potenza di 14 cv a 20, cifre ridicole oggi, ma che non erano niente male per l’epoca, tanto che era dedicata alle competizioni.
La gamma Dream, alla quale appartenevano entrambe, al giorno d’oggi è ricercata dai collezionisti per la propria bellezza e rarità, e sebbene di modelli di annate superiori al 1957 si riescano a trovare, esemplari più vecchi sono assai difficili da trovare sul mercato, tanto che negli Stati Uniti il National Motorcycle Museum possiede un esemplare di Dream ME del 1958, e che Honda ne possiede un altro presso il proprio museo.
Parlando della moto di questo servizio, Terecha ha investito circa 10 anni nel suo restauro, andando alla ricerca del maggior numero possibile di pezzi originali e arrivando addirittura a far replicare le gemme delle frecce, che erano introvabili. Proprio a proposito delle frecce, Terecha ha dichiarato che questa sia stata la prima Honda dotata di frecce e di sospensione all’anteriore.
Quando questa moto è stata acquistata, come potete evincere dalle foto, lo stato di conservazione era tremendo però, un po’ come nelle nostre puntate di Restaurando, con una buona dose di pazienza – e di budget – si può fare tutto. Così adesso possiamo apprezzare lo scarico originale, riparato da uno specialista, i suoi cerchi originali e tutto il resto, meticolosamente restaurato. Le uniche componenti cambiate sono l’impianto elettrico e gli pneumatici, oltre alle gemme delle frecce, ma quelle originali sono ancora state conservate.
La cosa più notevole di questa moto è che il numero di telaio corrisponda al numero motore, conferendole un notevole valore aggiuntivo.
La moto verrà messa all’asta quest’autunno da Bonhams e, anche se non è ancora disponibile online il catalogo completo dell’asta, dovrebbe affiancare il magnifico lotto di cui fanno parte le 300 moto da museo della collezione Giancarlo Morbidelli.