Honda pronta a vincere la Dakar

Honda pronta a vincere la Dakar
All’EICMA abbiamo scambiato due chiacchiere con Helder Rodrigues, 32enne portoghese, e Sam Sunderland, 23enne britannico che vive a Dubai. I due hanno tenuto a battesimo la nuova CRF450 Rally HRC
21 novembre 2012


All’EICMA abbiamo scambiato due chiacchiere con Helder Rodrigues, 32enne portoghese, e Sam Sunderland, 23enne britannico che vive a Dubai. Ovvero i due dei cinque piloti (gli altri sono: Zanol, Campbell e Pizzolito) che hanno avuto l’onore – e l’onere – di far debuttare in gara la nuova CRF450 Rally HRC, che segna il rientro ufficiale della Honda nel mondo dei Rally dopo una ventina d’anni di assenza.

Il debutto è avvenuto lo scorso ottobre al Rally del Marocco, con risultati secondo noi molto positivi, sia per l’esperto caposquadra che per il giovane inglese, che hanno svezzato le loro nuove moto in vista della Dakar 2013. Che la Honda ha dichiarato senza mezzi termini, e con notevole anticipo di voler vincere (leggi l'articolo).

Helder Rodrigues
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Helder Rodrigues


Helder, tu ha partecipato alla Dakar 2012 con una Yamaha, vincendo due tappe e conquistando la terza posizione assoluta in classifica finale. Lo scorso ottobre hai partecipato al Rally del Marocco con la nuova CRF450 HRC, che segna il ritorno ufficiale della Honda ai rally dopo vent’anni. Come ti sei trovato con la tua nuova moto?
«Con la Honda mi sono trovato molto bene, tant’è che ho fatto una bella gara vincendo due volte, e l’unico problema che ho accusato è stato causato dalla benzina, che mi ha compromesso la quarta tappa, altrimenti sarei rimasto tranquillamente davanti. Mi sono trovato bene con la moto, ma anche col team, e sono molto contento».

Che problemi hai avuto con la benzina?
«In quei giorni anche altri, vedi Husqvarna, hanno avuto gli stessi problemi, perché la benzina era annacquata, sporca, e ha compromesso il funzionamento dell’iniezione. Solo che gli altri i problemi li hanno avuti prima della gara, io invece li ho avuti durante».

Quindi ritieni che senza il ritiro nella quarta tappa avresti potuto lottare per la vittoria?
«Si, ero primo con 11 minuti di vantaggio sul secondo e mi sentivo a posto: credo proprio che avrei potuto vincere la tappa, e magari anche la gara».

Cosa ti è piaciuto di più della nuova Honda?
«Mi è piaciuta la moto in generale, ha un telaio molto valido, idem per freni e
sospensioni…».

Quindi, considerando che stiamo parlando di una moto al debutto, la giudichi positivamente…
«Si, molto positivamente, i risultati sono stati molto buoni, visto che ho vinto due tappe su sei, e sono arrivato due volte secondo ed una volta terzo…».

Manca pochissimo alla partenza della Dakar 2013 (dal 4 al 20 gennaio, ndr). Immagino che stiate lavorando parecchio per migliorare ulteriormente la vostra Honda..
«Sì, stiamo effettuando degli affinamenti generali, su motore, ciclistica, freni…».

Quali ritieni che siano i tuoi avversari più temibili?
«Beh, naturalmente saranno Cyril (Despres), Marc (Coma), ma sono molto forti anche Paulo Gocalves e Joan Barreda, con l’Husqvarna che è molto competitiva, e poi Lopez, Verhoeven…».


E cosa ne pensi di Sam, il tuo compagno di team, che mi sembra un tipo forte?
«Si, lui è molto forte, è giovane, ha 23 anni, è esuberante, corre in un team ufficiale, e ha tutto ciò che serve per far bene. Ora deve solo cercare di fare tutto con calma, per fare una bella gara».

 

Sam Sunderland
Sam Sunderland

Sam Sunderland

 Sam, che differenze hai trovato tra la Honda che ti ha lasciato a piedi (statore fuori uso, ndr) alla seconda tappa della Dakar 2012, dove hai debuttato con un ottimo settimo posto, e la nuova HRC?
«La nostra moto è fantastica, è una grossa soddisfazione guidare una moto factory, ed ogni volta che l’ho provata è sempre migliorata.Ora stiamo effettuando qualche aggiustamento in vista della prossima Dakar, ma la moto è già molto, molto buona».


Sei stato un debuttante molto veloce, alla Dakar: ti ha favorito vivere a Dubai, dove il deserto non manca certo, e ti sarai allenato parecchio?
«Si, in effetti sulla sabbia mi sento molto a mio agio, e le tappe sabbiose sono le parti più facili per me, perché mi sono fatto tanta esperienza in merito. La cosa più difficile, per me come del resto per tutti - è ovviamente la navigazione: del resto il Rally del Marocco è stato solo il quinto per me, ma sto migliorando costantemente anche sotto questo aspetto, vado sempre meglio, grazie anche ai suggerimenti dei miei tecnici, che sono molto esperti».

Cosa ti è piaciuto di più della tua nuova moto?
«Ovviamente stiamo parlando di una moto pesante, come tutte le moto da Rally, perché devi portanti in giro tanta benzina (24 litri, ndr). Ma i pesi e la posizione di guida sono eccellentemente bilanciati, la maneggevolezza è davvero notevolissima, quindi la moto è facile da manovrare».

 

Ti senti competivo per puntare alla vittoria alla Dakar 2013?
«Io sono agli inizi qui, e mi sono già reso conto dell’enorme lavoro necessario per arrivare a vincere, specie alla Dakar, e quanti siano i fattori in gioco per farlo. Ovviamente è il mio sogno vincerla, ma credo che ci vorrà qualche anno di ulteriore esperienza e di duro lavoro per arrivarci. Io lavoro davvero molto sulla preparazione fisica, e sono fiducioso di me stesso, ma mi rendo conto che mi trovo assieme ai migliori piloti del mondo…».

 

 

 

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