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Marc Marquez e Dani Pedrosa erano stati i testimonial di spicco, all'Eicma dello scorso novembre, durante la presentazione della stupefacente RC-213V-S. Ovvero della super sportiva V4 da 999 cc replica fedele della Honda Open da MotoGP, a sua volta derivata dalla RC213V dominatrice delle ultime due stagioni del motomondiale con Marquez. A sette mesi di distanza, alla vigilia del GP di Catalunya, proprio nel paddock del circuito di Barcellona è stata finalmente svelata la versione definitiva della prima MotoGP di serie di casa Honda. Ancora una volta alla presenza dei piloti ufficiali Marquez e Pedrosa, il primo è anche il protagonista del video di lancio.
Un appuntamento che avrebbe potuto avere un impatto ancora maggiore se la Honda da GP non stesse quest'anno inseguendo Yamaha e Ducati.
Ma tant'è, così sono le corse. Ciò che conta sono la qualità e la quantità di tecnologia messe in mostra dalla Honda e dalla HRC, il reparto corse coinvolto in maniera fondamentale nella progettazione della nuova V4, svolta in parallelo con la RCV1000R. Tanto che alla presentazione di questa mattina erano presenti i vertici di Honda e di HRC, davanti a una platea di giornalisti arrivati da tutto il mondo per l'occasione e rinforzati dalla folta schiera degli inviati che seguono regolarmente la MotoGP.
Prima della gara MotoGP di domenica, sarà Casey Stoner a girare in pista davanti al pubblico del Montmelò e a beneficio delle televisioni. L'australiano bicampione del mondo, l'ultima volta proprio con la RC213V, ha svolto anche dei test di sviluppo proprio con la RCV1000R.
La RC213V-S non è quasi cambiata dal prototipo visto a Eicma, e poi ripresentato a Tokyo. Inizialmente si era parlato di una colorazione modificata, invece non solo sono stati confermati i colori rosso-bianco-blu HRC, ma è rimasta la medesima grafica ispirata alla bandiera nipponica. La novità è che sarà possibile avere la moto anche in nero fibra di carbonio.
Il V4 di 90° ha alesaggio di 81 mm, come da regolamento MotoGP, distribuzione bialbero comandata da cascata di ingranaggi (come sulle famose RC30 ed RC45) e le quattro valvole per cilindro hanno le molle di richiamo invece del sistema pneumatico presente sulle RC213V ufficiali. Rispetto al motore da corsa cambia il materiale di costruzione dei carter esterni che, al pari della RCV1000R schierata nella Open, sono in lega d'alluminio invece che di magnesio. Cambiano anche il disegno e il materiale di pistoni e bielle.
Sono cinque i Riding Mode gestibili con un pulsante al manubrio, ciscuno con differenti livelli di potenza, coppia e freno motore (sulla strumentazione sono indicati con P: Power, T: Honda Selectable Torque Control, EB: Engine brake) che intervengono su tre mappe di erogazione coppia e potenza. L'acceleratore di tipo full ride by wire. L'avviamento è del tipo keyless, i fari e le frecce sono di tipo Led e i retrovisori sono montati sui paraleve, pronti a essere rimossi.
L'iniezione è a doppio iniettore, il cambio a sei marce (non seamless come sulla Open ma dotato di quick shifter in salita) ricorre alla frizione anti saltellamento e la potenza massima è annunciata in 159 cv a 11.000 giri, con coppia massima di 10,4 kgm a 10.500 giri. Pochi, ma stiamo parlando della versione omologata Euro4, mentre lo specifico kit permette un incremento importante di cavalli, arrivando a 215 cv a 13.000 giri ed elevando la coppia massima a 12,1 kgm a 10.500 giri. Tuttavia per ragioni di numeri insufficienti di produzione, e di costo elevato, la nuova Honda non potrà essere usata nel campionato mondiale superbike. Per il quale si attende la nuova versione della quattro cilindri in linea CBR-RR, che potrebbe arrivare nel 2016.
L'impianto di scarico, visivamente identico a quello delle Honda MotoGP, comprende la valvola parzializzatrice allo scarico e i catalizzatori. La versione presente nel kit sport ha impianto in titanio e disegno fedele a quello usato in MotoGP sulla Open.
Il telaio bitrave utilizza parti fuse, stampate e forgiate. Ha disegno e misure del tutto simili alla MotoGP Open, al pari del massiccio e lungo forcellone bibraccio. L'interasse misura 1.465 mm, 30 in più rispetto alla RC213V, l'inclinazione del cannotto (24,6°) e quindi l'avancorsa (105 mm) sono regolabili nella versione kit. Le sospensioni Öhlins - la forcella pressurizzata è una vera unità racing - sono modelli specifici per questo modello. L'impianto frenante impiega dischi d'acciaio della giapponese Yutaka Giken e speciali pinze Brembo monoblocco anteriori; non mancano l'Abs racing, escludibile, e le ruote forgiate Marchesini in magnesio. Il peso è dichiarato in 170 kg a secco, che scendono a 160 kg per la versione con kit, contro i 158 kg della RC213V da gran premio.
Le moto saranno prenotabili online a partire dal 13 luglio e la produzione sarà nello stabilimento di Kumamoto, curata da personale HRC. La costruzione prevede una sola moto al giorno, e la prenotazione potrà essere fatta attraverso il sito www.rc213v-s.com. La produzione terminerà a fine 2016, si dice che non si arriverà a 250 esemplari, per cui il numero di 213 unità totali è probabile. Il numero esatto non è stato peraltro comunicato.
Tanta esclusività, fascino e tecnologia da corsa che si traducono in un prezzo molto elevato, il più alto fissato per una Honda di produzione: 188.000 euro. Tanto ci vorrà in Europa, con alcune variazioni a seconda delle diverse imposte dei singoli Paesi.
La potenza di 159 cavalli è molto ridotta rispetto alla RC213V, una scelta operata in funzione della durata di una normale maxi di produzione Honda e determinata dal fatto che questo V4 è nato per la MotoGP e quindi con dimensionamenti delle parti interne e dei carter adeguati a quel tipo di esigenze
Gli esemplari che arriveranno in Italia, ci è stato detto, avranno in dotazione lo Sports Kit a un prezzo che oscillerà fra i 200 e i 210mila euro. Una decisione probabilmente suggerita dagli appunti mossi alla potenza della moto omologata e contenuta in appena 159 cv. Una riduzione molto importante rispetto al motore della RC213V (per la quale vengono dichiarati oltre 238 cv), operata in funzione dell'affidabilità e della durata di una normale maxi di produzione Honda. Una scelta prudenziale determinata dal fatto che questo V4 è nato per la MotoGP e quindi con dimensionamenti delle parti interne e dei carter adeguati a quel tipo di esigenze (ricordiamo che le moto ufficiali utilizzano cinque motori per 18 GP). Inoltre il layout dell'intera moto da corsa, dalla quale è derivata la versione Street Legal, non prevedeva spazi per accessori quali air box, canister ed altro di misure necessarie al rispetto delle norme di omologazione (rumorosità meccanica compresa). Norme che Honda ha voluto rispettare. Va da sé che nel caso dello Sport Kit questi vincoli cadono. Per esigenze di spazio, ad esempio il serbatoio carburante, che occupa una buona parte del sottosella, è stato ridotto da 20 a 16,3 litri.
Le parti fornite con lo Sports kit sono: Centralina Ecu, presa d'aria anteriore (al posto dei fari), impianto di scarico completo in titanio più leggero di 4,8 kg, paratia copriscarico, candele speciali, specifico sensore quick shifter, comando cambio rovesciato, data logger, link sospensione posteriore, pastiglie anteriori Brembo da pista, regolazione remota leva freno anteriore, termostato circuito raffreddamento, set di tre pignoni e cinque corone, coperchio frizione in fibra di carbonio, coperchi frecce, rivestimento sella, cavalletti anteriore e posteriore, protezione connettori elettrici.
Secondo la HRC, e la casa madre, questa moto vuole offrire un'esperienza di guida mai avuta prima d'ora da una moto stradale. Più della potenza a ogni costo, in Honda hanno voluto dimostrare quanto siano importanti le doti di guidabilità trasferite da una MotoGP a un mezzo alla portata di tanti appassionati.
Le consegne inizieranno a ottobre, seguendo la cronologia delle prenotazioni online.