Honda RVF 1000: si riparla di una supersportiva V4

Honda RVF 1000: si riparla di una supersportiva V4
La copertina di Young Machine riporta in auge la possibilità di una Honda quadricilindrica a V. Perché si e perché no
25 maggio 2020

L'annuncio, e poi il successivo arrivo della nuova Honda CBR1000RR-R sembravano aver messo una (pesantissima) pietra tombale sulle speranze di tornare a vedere una supersportiva Honda con propulsore bicilindrico a V. Soprattutto quando, all'epoca della presentazione in Qatar, lo stesso Yuzuru Ishikawa (il Large Project Leader della nuova Fireblade) ha detto esplicitamente come il quattro cilindri in linea, pensando all'impiego in Superbike, sia la soluzione migliore per una supersportiva di serie.

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A sorpresa, invece, la giapponese Young Machine, nel numero uscito ieri in edicola, spara in copertina un rendering su base RC 213V-S (qui la nostra prova, con Francesco Paolillo, a Valencia) come teaser di un articolo che parla di un'inedita RVF1000R, citandola come modello in arrivo da parte di Honda. La sigla la identificherebbe immediatamente come una V4, le appendici aerodinamiche indicherebbero un modello sicuramente nuovo... insomma, anche con tutta la dovuta prudenza, le ghiandole salivari iniziano ad attivarsi.

Iniziamo con una doverosa premessa: con tutto il rispetto per i colleghi giapponesi, Young Machine non è esattamente affidabilissimo. O meglio: l'impressione è che le anticipazioni a volte arrivino con un po' troppo... anticipo, quando ancora le dirigenze delle varie case non hanno ancora dato il via libera per la messa in produzione definitiva dei modelli. Di conseguenza, magari lo scoop c'è davvero, ma la moto purtroppo non vedrà mai la luce del giorno in versione definitiva.

Detto questo, pur con notevoli difficoltà nel trovare una collocazione all'interno delle strategie Honda di un modello come una RVF1000R (sigla che farà alzare qualche pelo sugli avambracci ai meno giovani, che ricorderanno le RVF 750 da gara degli anni 80...) in questo periodo storico, non è del tutto fuori dal mondo pensare che Honda stia lavorando a un nuovo sfoggio di tecnologia. Vediamo perché.

L'arrivo della RC213V-S non ha posto fine al lavoro di Honda sulla configurazione a V: è del 2016 il deposito di brevetti inconfondibilmente relativi a un motore V4, e in quel periodo più di una voce autorevole, confidenzialmente, ci ha parlato esplicitamente di una moto con questa configurazione. Tanto che, come sa bene chi ci segue, avremmo scommesso su una V4 per la nuova operazione SBK, mentre Honda ci ha colto tutti di sorpresa con la nuova CBR.

Però. Però non riusciamo a non pensare come la pur sofisticatissima RR-R non sia stata dotata, almeno in questa versione, di quell'aerodinamica attiva che ha mandato nel panico le autorità tecniche del Mondiale Superbike (ripresentatasi a dicembre 2019) né di quella fasatura variabile esclusa esplicitamente da Honda perché inutile (ed inutilmente costosa) nell'impiego agonistico per cui la CBR è stata primariamente pensata.

Pur sapendo bene come Honda depositi fra tutte le sue divisioni una decina di brevetti al giorno (non è un'iperbole, controllate...) è inevitabile pensare - o forse sperare - che ci sia qualcosa di vero nelle previsioni di Young Machine, e che ci sia una... RC213V-S seconda edizione, aggiornata in fasatura, aerodinamica e chissà quali altre chicche. E se addirittura, tornando alle dichiarazioni iniziali di Ishikawa e al suo amore per la RC211V, VF non stesse per V-Five invece di V-Four?