I motociclisti scendono in piazza contro la proposta di revisione annuale

I motociclisti scendono in piazza contro la proposta di revisione annuale
Sabato 22 settembre migliaia di motocisti europei sono scesi in piazza, in diverse località, per protestare contro la proposta della Commissione Europea di rendere obbligatoria la revisione ogni anno
24 settembre 2012

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I motociclisti scendono in piazza contro la proposta di revisione annuale


Sabato 22 settembre migliaia di motocisti europei sono scesi in piazza, in diverse località, per protestare contro la proposta della Commissione Europea di armonizzare a livello sovranazionale la normativa relativa alla revisione periodica delle due ruote.
La commissione si è mossa perché in molti Paesi della UE mancano leggi che impongano un revisione alle moto e agli scooter. Il legislatore intende quindi uniformare la procedura in 11 stati membri. Ma è questo il modo corretto? In Italia, ad esempio, la revisione è già obbligatoria (dopo 4 anni dalla prima immatricolazione, e poi ogni due anni).

Dietro questa legge, seconda la FEMA (Federazione che raccoglie le Associazioni di Motocicisti Europei), ci potrebbe essere la mano della potente lobby delle aziende che si occupano di revisioni che vedono nella revisione annuale dei veicoli un grande fonte di reddito.

La FEMA ha organizzato i vari raduni nazionali per opporsi alla proposta di revisione annuale, che alla fine sarebbe solo un'ulteriore tassa per i motociclisti.
I Francesi sono sempre molto attenti a quanto deciso dalla Commissione Europea e vantano un movimento capace di farsi sentire nei palazzi del potere. Hanno portato le loro moto sia in piazza a Parigi che a Strasburgo. Altri bikers si sono ritrovati per la protesta in Finlandia e Irlanda.

Ma siamo certi che anche in Italia la proposta della revisione annuale per le moto farebbe "scaldare i motori" a molti lettori.


 

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