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Pensavi che tutto fosse ok, che fosse stato sufficiente mettere a punto percorso, tensione catena, tuta antipioggia stivata nella borsa da serbatoio, visiera pulita e paraschiena comodo.
Pensavi pure che quando senti il motore che frulla a velocità da rodaggio, nulla può nuocerti. Purtroppo hai appena preso una buca o, piuttosto, sei precipitato nel cratere centrale del nascente vulcano al quale daranno il tuo nome e il cerchio anteriore ha fatto la fine dell’ostia nella messa.
Non ti arrabbiare.
Perché prima di arrivare fino a qui, il benzinaio ha distrattamente fatto il pieno anche alla tua giacca da turismo da 800 euro, e non per i soldi, beninteso, ma capiamo tutti che la cosa farebbe scocciare anche l’Hayden che non ha reagito con una fucilata a chi lo speronava su una moto identica alla propria mentre era in testa al campionato a poche gare dalla fine. Don’t panic.
Non ti arrabbiare.
Anche se mentre tiravi fuori la moto dal box hai graffiato con lo scarico sporgente la tua monovolume (no, hai ragione, aspetta: la macchina l’hai pagata tu, l’hai ritirata tu, hai dato tu in permuta la tua fiammante cabrio con 6000 km, hai offerto tu al venditore una cena e due biglietti per lo stadio al fine di spuntare un prezzo più onesto per l’acquisto, ma il colore l’ha scelto tua moglie e la macchina è intestata a lei che ne parla come della “sua” auto e te ne vieta apoditticamente l’utilizzo), non è il caso di farne un dramma: poteva andare peggio; per esempio poteva essere presente tua moglie.
Non ti arrabbiare.
Non ti arrabbiare nemmeno se il mercato azionario è in forte ribasso, notizia che scopri a causa della tua insopportabile abitudine di accendere tutte le mattine la tv sul canale all news 24 mentre mandi giù la colazione (a proposito, la prossima volta ricorda che la moka lasciata sul fuoco oltre 20 minuti esplode: capisco la tua passione per l’arte ma per decorare il soffitto hai sempre bisogno dell’autorizzazione di tua moglie), profilandosi chiaramente la sconcertante eventualità che tu possa essere obbligato a vendere la moto per pagare il mutuo della casa e ti senti come un insetto che sta per impattare sulla visiera ad occhi aperti, per vedere l’effetto che fa, sperando di uscirne vivo.
Non ti arrabbiare, ti dico.
Hai pure trovato nel cassetto del comò una canottiera che proprio non ricordi di aver mai avuto (per di più una xl, mentre tu sei una m con tanta voglia di steroidi anabolizzanti); si capisce che sarà caduta dal piano di sopra e tua moglie in totale buona fede, trovandola sul terrazzo, ha pensato che fosse tua e l’ha amorevolmente lavata e stirata, ma ti dispiace che certe cose accadano proprio in questi periodi di incomprensione, passeggeri, fisiologici, dove l’importante è tenersi uniti e aspettare che la tempesta passi. Sarà.
– non mi arrabbio… - pensi
E tu non ti arrabbi. Ottima scelta.
Ma stamattina la sveglia è suonata alle 7.30 nonostante sia domenica e tu stai per alzarti dal letto mentre le braccia di tua moglie, calde, ti tengono stretto; non sai come fare per divincolarti e uscire dal talamo senza causare borbottii frammisti a interi tifoni di ingiurie e allora hai provato la tecnica bacetto&carezze: 25 secondi di coccole con la testa altrove e il timore di non farcela.
Niente. Non cede. Non ti arrabbiare.
Passi al piano b, senza pudore:
- faccio il giretto in moto e poi ti porto al centro commerciale? Ti va?
- …rimani… - dice lei con tutta la dolcezza del mondo e tanta voglia di te.
- ma almeno la domenica, Marta! – ecco che sbotti, a questo punto lo sai: sta per partire il rapido delle ore 7.30 che ti porta dritto a quel paese col viatico di tua moglie...
- vai, vai dove ti pare tu e la tua moto…- dall’altra parte del letto una donna è appena stata delusa da un marito motociclista: parte un elenco mentale delle cose che avrebbe voluto fare con te stamattina e che invece non farà. Proprio in questo periodo di incomprensione, passeggero, fisiologico.
E lo sai cosa ha pensato lei, avvolta nella sua camicia da notte, rigirandosi dall’altra parte e sentendo l’altra metà del letto alleggerirsi?
Non ti arrabbiare.
Antonio Privitera