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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato da poco la graduatoria dei 36 progetti che sono stati ammessi al finanziamento pubblico per la realizzazione di nuove stazioni di rifornimento dedicate all'idrogeno, con un contributo da parte dello Stato italiano di circa 103,5 milioni di euro.
In totale sono stati stanziati ben 230 milioni di euro - finanziati grazie al PNRR - e destinati appunto allo sviluppo della rete nazionale di rifornimento a idrogeno entro il 2026.
Qualora tutti e 36 i progetti venissero realizzati lo scenario italiano cambierebbe, e non poco. Nel 2023 infatti sono solamente due gli impianti che distribuiscono idrogeno: uno a Bolzano ed uno a Mestre.
L'obiettivo è quello di intercettare le maggiori direttive del traffico commerciale pesante. Proprio per questo saranno favorite zone come l'asse stradale del Brennero, il corridoio est-ovest da Torino a Trieste e quelle che fanno capo ai corridoi europei TEN-T (le reti di trasporto trans-europee), fino ad arrivare al Sud, in Puglia e Calabria. Altre stazioni nasceranno, molto probabilmente, vicino alle "hydrogen valleys", ovvero quelle aree nelle quali si vuole sperimentare il trasporto ferroviario a idrogeno: nello specifico in Valcamonica, in Umbria ed in Sicilia.
Il Sud Italia avrà una parte importante, il 40% delle risorse economiche totali del PNRR verrà destinato necessariamente ai progetti dedicati alle regioni del meridione. La concentrazione maggiore sarà comunque al Nord, nel dettaglio, circa 27 milioni di euro verranno investiti in Veneto, con ben 9 progetti, poi in Trentino-Alto Adige, 21 milioni per 6 stazioni di rifornimento, e Piemonte e Lombardia, rispettivamente con 5 e 4 progetti. Spostandosi più a sud troviamo la Puglia, dove verranno investiti 8 milioni per 3 stazioni di rifornimento, mentre sono 2 i progeti per il Lazio ed uno per la Calabria.