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"Take the Road”, quale titolo poteva meglio sintetizzare lo spirito che contraddistingue la figura delle due ruote nel cinema. La libertà, a volte la ribellione celebrate nelle pellicole e "inconizzate" nel tempo. Metzeler attraverso una serie di scatti tratti da film del passato e del presente rende omaggio a un matrimonio che dura da più di un secolo il motociclismo e la sua storia nel mondo del cinema, nato anch’esso come la motocicletta verso la fine del XIX secolo.
Giunto alla sua 23 edizione, come da tradizione il calendario racchiude in sé due versioni, quella Classics e quella Contemporary, per offrire all’appassionato la possibilità di poter scegliere tra immagini prevalentemente in bianco e nero, che rievocano film leggendari che hanno contribuito alla storia del cinema, e scatti contemporanei di scene di film che hanno partecipato alle edizioni 2013, 2014 e 2015 del Motorcycle Film Festival, la kermesse cinematografica nata a New York tre anni fa che propone il meglio della cinematografia indipendente contemporanea dedicata al mondo delle due ruote.
“Take the Road - A classic tale of wheels and reels” è il titolo della versione Classics che vede in copertina un’immagine di “No limit” di Monty Banks, una commedia musicale inglese del 1935 con interprete George Formby e filmata durante le gare dell’Isle of Man TT dello stesso anno utilizzando piloti veri come stuntman. Uno scatto è dedicato pioi a James Coburn che si riposa sdraiato sulla motocicletta in un momento di pausa dalle riprese del film di Sergio Leone del 1971 “Giù la testa” ambientato nel Messico del 1913.
Marzo ed aprile sono un tuffo nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale quando il regista Phil Whitman realizzò “Motoring Mamas” (1929), un grande classico dell’epoca dei film muti.
Nel 1980 esce nelle sale cinematografiche l’opera di Peter Starr “Take It to the Limit” e lo scatto dei mesi di maggio e giugno è dedicato a Randy Mamola ritratto a Laguna Seca durante la Spark Plug 200 Classic in sella alla sua moto sul cui cupolino è montata una cinepresa del peso di tredici chilogrammi necessaria per girare alcune scene del film.
La quinta fotografia del Classics di quest’anno immortala il personaggio di Scureza di un grande capolavoro italiano conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, “Amarcord” di Federico Fellini del 1973; mentre la pagina con i giorni di settembre e ottobre ha per protagonista una ragazza che sfila nuda su una moto in “Punto Zero”, film del 1971 diretto da Richard C. Sarafian, considerato come uno dei capisaldi dell'exploitation degli anni settanta e che continua ad essere, ancora oggi, popolare e un film culto.
L’anno si chiude con i mesi di novembre e dicembre dedicati ad un’altra pellicola che ha fatto la storia del cinema, “Mamma Roma” del regista italiano Pier Paolo Pasolini.
“Take the Road – The best shots from the Motorcycle Film Festival 2013-2015” è il titolo della versione Contemporary del con protagonisti alcuni scatti di film che hanno partecipato alle tre edizioni del Motorcycle Film Festival. In copertina “Somewhere Else Tomorrow”, film del 2013 diretto da Daniel Rintz e vincitore dell’edizione 2014 del festival. “1 Mappa per 2” è invece il titolo del film del 2013 di Roberto Montanari e Danilo Caracciolo che occupa i mesi di gennaio e febbraio. Una immagine di “The Greasy Hands Preachers” (2014) di Clément Beauvais e Arthur de Kersauson è stata scelta per i mesi di marzo e aprile mentre per quelli di maggio e giugno è stato scelto il film del 2013“The Best Bar In America” di Eric e Damon Ristau e vincitore dell’edizione 2013 del Motorcycle Film Festival. Un’altra pellicola del 2013, “Out of Nothing” di Chad DeRosa, è protagonista dei mesi di luglio e agosto. Vincitore dell’edizione 2015, è la storia vera di quattro uomini coraggiosi disposti a tutto pur di conquistare il record del mondo di velocità su moto alla Bonneville Salt Flats in Utah. E’ tratta da “Trog”, film del 2015 di Stephen Marino e Mel Stultz, l’immagine che campeggia nei mesi di settembre e ottobre, sinonimo della libertà che un mezzo come la motocicletta è in grado di offrire. Stesso anno di realizzazione per la pellicola che chiude il Contemporary: “L'Équipée En Himalaya” di Cécile Ney.
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