Il campione di trial Matteo Grattarola entra nel Soccorso Alpino

Il campione di trial Matteo Grattarola entra nel Soccorso Alpino
Matteo Grattarola e altri quattro trialisti partecipano al progetto sperimentale di collaborazione tra FMI e Soccorso Alpino Lombardo: per portare soccorso a chi è in difficoltà nei punti meno accessibili della montagna
20 settembre 2022

E’ un progetto unico, definito e approvato in queste ore tra il Soccorso Alpino Lombardo e il comitato regionale della FMI, con un protocollo che potrebbe diventare nazionale.
La sperimentazione avverrà in Valsassina, la terra del pluricampione italiano Matteo Grattarola, 34 anni, di Margno. Le montagne della provincia di Lecco richiamano ogni anno migliaia di escursionisti e di cercatori di funghi e purtroppo, nei primi otto mesi di quest’anno, già si sono registrati incidenti con otto vittime e circa settanta feriti.

Il Legnone con i suoi 2.609 metri, la Grigna, la Grignetta e tante altre belle vette. Matteo conosce ogni sentiero e può arrivare anche in cima al Legnone sfruttando la vecchia strada militare del ‘15-‘18 in larga parte franata.
In Val Biandino si è già riusciti a soccorrere un anziano, colpito da infarto, proprio grazie al defibrillatore recuperato in tempi record da un trialista.

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“Se fossi in difficoltà su una cresta o in un bosco - ha detto Grattarola al Corriere - vorrei che i soccorsi fossero rapidi, il più possibile: io posso arrivare in fretta e dappertutto con la moto, per questo voglio prestare la mia opera da volontario”.

Lo farà con altri quattro trialisti selezionati, per trasportare in quota le barelle e le attrezzature, partecipare alle ricerche dei dispersi, aiutare in tutti i modi. Grattarola con la sua Beta Evo 300; con l’aiuto dei privati sono già state acquistate due Honda Montesa, pronte nella livrea gialla del Soccorso Alpino.

Il tema non rappresenta una novità assoluta per i motociclisti: anche ad Amatrice, in occasione del terremoto, la FMI ha messo a disposizione mezzi e uomini per raggiungere le persone isolate. In questo caso si punta sul trial e sui trialisti, che della loro zona conoscono dettagliatamente ogni sentiero e arrivano anche dove il 4x4 non riesce a passare.
E il progetto è allargare le squadre di intervento in tutta Italia.

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