Il Campus della FMI per educare i giovani centauri

Il Campus della FMI per educare i giovani centauri
Presto il patentino per la guida di un ciclomotore sarà obbligatorio. La Federazione mette in campo i suoi istruttori per formare i giovani alla conoscenza delle norme del Codice della Strada e alla guida in sicurezza
11 ottobre 2010

Punti chiave


ANIA CAMPUS FMI 2010


Inizia oggi, per terminare il 27 ottobre, l’ANIA Campus 2010, realizzato in collaborazione con il Dipartimento Educazione Stradale della Federazione Motociclistica Italiana e con il contributo di Polizia della Strada e Ministero dell’Istruzione.

Una serie di otto appuntamenti (Imperia, Cuneo, Varese, Verona, Ferrara, Lucca, Ascoli Piceno, Spoleto), sotto l’ègida della Fondazione ANIA, che vedrà presenti circa 120 ragazzi al giorno impegnati, all’interno di piazze chiuse al traffico, a provare per la prima volta la guida di un ciclomotore, con le istruzioni e sotto la sorveglianza dei Formatori della Federazione.
Una nuova, importante applicazione pratica del “protocollo” messo a punto dalla FMI, e proposto al Ministero dei Trasporti in vista della sua prossima adozione obbligatoria, nel corso del 2011, in abbinamento alla parte teorica, quando il superamento di entrambe le prove diventerà indispensabile per conseguire il cosiddetto “patentino”, obbligatorio per la guida di un ciclomotore.

La FMI giudica indispensabile la prova pratica e svolge da tempo un’intensa attività sperimentale che punta a coinvolgere i giovani utenti della strada (soprattutto studenti delle scuole medie superiori), per trasmettere loro i primi rudimenti di guida, con particolare attenzione all’importanza delle protezioni, al comportamento del mezzo (soprattutto in accelerazione, curva e frenata), nonché alla necessità di conoscere e rispettare le regole della circolazione.

Senza dimenticare che il Codice della Strada prevede ora l’applicazione, anche al cosiddetto “Patentino”, delle norme sull’abuso di alcool, assimilando la guida di un mezzo a due ruote a quella di uno a quattro, con regole simili in base all’età del conducente ed al rischio di sequestro del veicolo, in caso di superamento dei limiti.

Un’azione importante e prolungata nel tempo da ormai diversi anni, quella della FMI, resa possibile dal contributo prezioso dei partner tecnici: la Garelli, che fornisce 9 mezzi mantenuti sempre in perfetta efficienza; la Hebo, che mette a disposizione le protezioni passive da indossare obbligatoriamente prima della prova.

«Sensibilizzare al rispetto delle regole i ragazzi che si apprestano a guidare per la prima volta – commenta Paolo Sesti, Presidente della FMI – è un’attività che giudichiamo indispensabile. Siamo orgogliosi di contribuire con la nostra attività a mettere sulla strada nuovi utenti, che abbiano almeno una primissima informazione sui comportamenti “salvavita”, da mettere in atto in caso di pericolo».
 
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