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Sono stati come sempre molti i commenti al recente articolo di Maurizio Tanca il cui titolo prendeva spunto dalla nota affermazione di Nico Cereghini “Casco in testa ben allacciato”
Un ennesimo segnale di come i motociclisti siano attenti alla loro sicurezza e protezione. Qualcuno dei vostri interventi ha sollevato il problema della scadenza del casco e delle omologazioni. Abbiamo già affrontato in precedenza questo ed altri argomenti relativi ai caschi protettivi per motociclisti, che potete trovare nella “Guida al casco” che in sei parti descrive il “sistema di protezione casco” e ne spiega tutti i segreti , l’utilizzo e la manutenzione. Torniamo comunque volentieri sull’argomento riguardante la scadenza del casco, iniziando col dire che non esiste una scadenza ben definita e che la durata della vita del vostro casco dipende soprattutto da due cose : l’utilizzo e la manutenzione.
Se sottoponiamo il nostro casco, e quindi la calotta interna, a continui stress caldo/freddo la sua vita sarà più breve
Se sottoponiamo il nostro casco, e quindi la calotta interna, a continui stress caldo/freddo la sua vita sarà più breve. Questo significa ovviamente che utilizzando il casco gli accorciamo la vita. Un casco che sia rimasto nel magazzino di un negozio, al riparo dai raggi solari, è ancora utilizzabile anche se è stato prodotto alcuni anni prima della vendita. Al contrario se il casco è stato ad esempio esposto in vetrina per molto tempo e sottoposto quindi al calore derivante dall’esposizione al sole, la calotta interna (e quindi il casco stesso) avrà una vita più breve.
Per “vita” intendiamo la piena capacità di un casco di assorbire energia, che è il motivo per cui il casco è stato progettato e prodotto : assorbire energia in caso di impatto, grazie a tutti i suoi componenti ed alla calotta interna in particolare. Con il passare del tempo, sottoposto a cambi di temperatura (pensate al calore al quale il polistirolo del vostro casco viene sottoposto quando lo lasciate nel bauletto della moto sotto il sole) e magari a qualche piccolo urto, la capacità protettiva del vostro casco diminuisce sino a quando il casco non è più sicuro e deve essere sostituito.
Gli urti, anche se ci possono sembrare lievi, danneggiano a volte irreparabilmente il nostro casco
Gli urti anche se ci possono sembrare lievi, danneggiano a volte irreparabilmente il nostro casco. Come abbiamo scritto sopra, il casco è progettato e prodotto per assorbire la maggior quantità possibile di energia in caso di impatto. Ne deriva che in caso di urti anche lievi, il casco assorba energia e così facendo si danneggi. Un casco che cade ad esempio dalla sella della moto, è un peso di oltre un chilo che cade da quasi un metro. L’energia provocata dall’urto del casco con il suolo viene assorbita dal casco stesso, vale a dire dalle sue calotte, esterna ed interna. Se il casco subisce degli urti perde le sue caratteristiche originali di protettività e quindi dovrà essere sostituito prima, rispetto ad un casco che invece non ne ha mai subiti. Ecco quindi un fattore molto importante per definire la vita di un casco.
Ricordiamo inoltre che in caso di cadute o di urti è sempre meglio inviare il nostro casco all’azienda produttrice (o all’importatore nel caso di un prodotto non italiano) per un controllo. Il danno infatti può anche non essere visibile all’esterno e riscontrabile solo smontando il casco.
Solitamente un casco che non abbia subito urti deve comunque essere sostituito dopo circa cinque anni. Dopo questo periodo di tempo infatti la calotta interna in polistirolo perde molta della sua capacità di assorbire energia e anche gli altri componenti (imbottiture interne, cinturino e meccanismi vari) tendono ad usurarsi.
Questo vale per tutti i caschi, sia quelli con calotte in fibra di vetro che quelli con calotte in materiali termoplastici. Non cadiamo nell’errore di credere che un casco in carbonio possa avere una vita più lunga rispetto ad un casco in policarbonato. Come abbiamo visto non è solo la calotta esterna a determinare la durata della vita di un casco.
Indossiamo il casco non solo perché è obbligatorio, ma soprattutto perché può salvarci la vita
Al di là di quanto prevede la legge, dobbiamo comunque ricordarci sempre che indossiamo il casco non solo perché è obbligatorio, ma soprattutto perché può salvarci la vita.
E in caso di dubbio fatevi questa domanda : fareste utilizzare il vostro casco a vostro figlio?
Abbiamo posto la stessa domanda (usura e omologazine dei caschi) anche a Nolan. Ecco la risposta di Giorgio Casali, Quality Manager Nolangroup.
«Per quanto riguarda la scadenza dell’omologazione, in generale ogni qualvolta uno standard viene aggiornato c’è un tempo tecnico per l’introduzione del nuovo ed un altro per la cessazione della produzione e poi vendita del prodotto con lo standard precedente, mentre non vengono indicati dagli organi competenti limitazioni all’utilizzo dei prodotti già sul mercato con standard datati.
Ciò nonostante, la nostra esperienza di costruttori ci porta a dire che trascorsi 5 anni dalla data di acquisto del casco, è raccomandabile, a tutela della sicurezza dell’utilizzatore, la sostituzione del prodotto con un casco nuovo. Particolari fattori ambientali, uso improprio del prodotto, urti accidentali, normale usura dell’interno e dell’esterno, coinvolgimento in incidenti, seppur di lieve entità, eccetera, potrebbero aver influito anche in misura rilevante sulle caratteristiche meccaniche/fisiche del prodotto, pregiudicandone le sue proprietà».