Il conto vendita: cosa c’è da sapere

Il conto vendita: cosa c’è da sapere
Il conto vendita è una strada sempre più percorsa dai motociclisti che vogliono vendere o permutare la moto senza impegnare finanziariamente il concessionario. Vi diamo alcuni consigli pratici
9 agosto 2013

Punti chiave

Il "conto vendita" consiste nell'affidamento a qualcuno di cose al fine di porle in vendita. Quando consegnamo la nostra moto in conto vendita, il concessionario mette il proprio spazio a disposizione, ma – non acquistando il nostro bene – evita il rischio di invenduto

Evita cioè di esporsi finanziariamente, e ciò ha una valenza fondamentale, soprattutto in un periodo di crisi recessiva: i margini di guadagno sulla vendita del nuovo sono oggi ridotti, mentre i costi delle permute (con ritiro dell’usato) sono elevatissimi, specie sulle moto più recenti.
Il risultato è che i concessionari rischiano di andare in sofferenza con gli istituti di credito, o sono costretti a offrire cifre molto basse per la permuta.
L’alternativa, oggi sempre più diffusa, è data dal conto vendita. Vediamo allora cosa c’è da sapere quando si decide di vendere la moto utilizzando questo sistema.
 

Cosa c’è da sapere


La presa in carico
Quando lasciamo la moto in conto vendita, chiediamo al concessionario di consegnarci copia controfirmata della presa in carico, con specificato chiaramente il periodo del conto vendita, i dati della moto, del proprietario e il prezzo chiesto per la vendita del bene.
Il venditore può anche sottoscrivere una procura a vendere col concessionario; la procura non trasferisce la proprietà in capo al concessionario, ma la proprietà rimane a noi, dando al concessionario solamente il mezzo in conto vendita.

La garanzia
Sulle moto in conto vendita non esiste l’obbligo di garanzia da parte del concessionario, a meno che il concessionario stesso non sia attrezzato con formule di assicurazione specifiche.

Il costo
Il costo del conto vendita varia molto da concessionario a concessionario. C'è chi chiede il pagamento solo a vendita avvenuta, e in misura tale da coprire le spese sostenute per il deposito e le pratiche. 
La maggior parte dei concessionari chiede al venditore il pagamento di una provvigione, che di norma varia dal 5 al 7% del prezzo di vendita del mezzo. Altri ancora chiedono una quota fissa. Il corrispettivo infatti può essere liberamente determinato dalle parti al momento della stipula del contratto di conto vendita.

La durata
Anche questa, come il costo, è liberamente stabilita dalla volontà di venditore e concessionario. Diversi mandati a vendere stabiliscono un tempo di 90 giorni, scaduto il quale il conto vendita si intende risolto (salvo diversa pattuizione).
In questi casi, scaduto il termine, ricordatevi di ritirare la moto o di rinnovare il conto vendita, altrimenti rischiate di dover pagare caro il deposito (anche 30 euro al giorno).

La prova su strada prima dell’acquisto
Le moto in conto vendita possono essere provate solo su autorizzazione del proprietario, che fa firmare una dichiarazione di responsabilità. Per evitare spiacevoli sorprese (incidenti o addirittura il furto da parte del finto acquirente), consigliamo di non consentire mai la prova della moto. Meglio limitarsi a un approfondito esame in officina.

Danni e furto della moto in conto vendita
Il concessionario è coperto da assicurazione per tutti i veicoli depositati nel proprio spazio e stabile. Quindi, quando ci rivolgiamo a un concessionario serio mettiamo al sicuro il nostro bene, che risulta così assicurato anche contro il furto (cosa che magari non avverrebbe nel box sotto casa).

Il pagamento
Chi lascia la moto in conto vendita presso i concessionari riceve il pagamento direttamente a suo nome o con bonifico o con assegno circolare preventivamente controllato in banca. Solo dopo queste verifiche si provvede al passaggio di proprietà.

 

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