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L'annuncio dello sciopero dei distributori di carburanti organizzato per il 25 e 26 gennaio contro il decreto-legge approvato martedì allo scopo di limitare le speculazioni sui prezzi e le pressioni ricevute dentro e fuori la maggioranza ha portato il governo a modificare proprio quel decreto e ad introdurre nuove misure. Si legge nella nota diffusa dal Consiglio dei ministri che "in presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell’IVA in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa". In pratica i maggiori introiti derivanti dall'IVA sulla benzina saranno investiti per abbassare le accise sui carburanti. Il prezzo della materia prima carburante però è in calo da giugno e se proseguirà questa discesa il taglio delle accise non scatterà in quanto l'IVA è una percentuale sul valore del prodotto.
A far tornare il governo sul decreto appena approvato sono state le polemiche e le proteste delle associazioni di categoria che criticano apertamente il governo per aver puntato il dito solo sull'eventuale speculazione dei distributori senza intervenire sulle accise, ritenuto il fattore principale dell'aumento dei prezzi, perché avrebbe comportato un costo troppo elevato. Le modifiche apportate giovedì al decreto, benché non avranno probabilmente effetti concreti se il prezzo del greggio continuerà a diminuire, sono di certo un segnale di distensione nei confronti della categoria, un modo per aprire il dialogo. Ieri sera in un'intervista al Tg1 Meloni ha aggiunto che il governo incontrerà "la categoria per ribadire che non c’è alcuna volontà di fare “scaricabarile”, io anzi ribadisco che la gran parte dei benzinai si sta comportando con grande responsabilità e forse proprio a loro tutela serve individuare chi non avesse la stessa responsabilità". In un'intervista rilasciata invece al Tg5 la stessa Presidente Meloni ha anticipato un provvedimento non presente nella nota del Consiglio dei ministri: "Nell’ultimo decreto c’è una norma che rimborsa i pendolari della somma che spendono per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Noi stiamo cercando di aiutare chi è in maggiore difficoltà piuttosto che dare aiuti indistintamente a tutti".