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Il “Dottore”, assieme ad i suoi piloti della “Accademy”, potrà continuare ad allenarsi e ad usufruire del proprio “Ranch” di Tavullia. Questa la sentenza con cui il Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche, ha respinto il ricorso presentato da alcuni proprietari di abitazioni situate nei dintorni della struttura sportiva, che chiedevano la sospensione dell’attività motoristica ritenendo le motivazioni del ricorso in parte «irricevibili» e, in parte, «infondate».
La prima questione che era stata sottoposta dai “vicini” di Valentino riguardava la concessione con la quale il comune di Tavullia aveva autorizzato la realizzazione del centro sportivo con il circuito in terra battuta. Tale concessione, infatti, aveva necessitato di una modifica al piano regolatore e alla destinazione d’uso dei terreni, facendoli passare da agricolo a didattico-ricreativo.
Oggi il Tar ha dichiarato che a suo tempo la procedura di concessione alla realizzazione della struttura era stata corretta e regolarmente sottoposta al vaglio tecnico e al voto da parte del consiglio comunale. Oltre a ciò, il progetto del Ranch era stato sottoposto a una valutazione di impatto ambientale e all’autorizzazione da parte della Provincia di Pesaro-Urbino.
Il secondo nodo che il Tar ha dovuto sciogliere riguarda invece il rumore emesso dalle sessioni in pista da parte del Dottore e degli altri frequentatori della struttura. Secondo i vicini, infatti, gli orari di utilizzo della pista, nonché il livello di rumore, non coincidevano con quelli ammessi dalla legge. Anche per quanto riguarda questo aspetto, il Tar ha ritenuto infondati i reclami, deliberando che “Gli orari di funzionamento dell’impianto non coincidono con le ore dedicate al riposo pomeridiano e notturno delle persone. Lo studio dell’Arpa - l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale - ha giudicato completo ed approvato lo studio di impatto acustico, visto che in nessuna delle verifiche eseguite dall’Arpa stessa negli ultimi anni il valore limite delle emissioni è risultato superato”.
Per quanto questa sentenza sia un punto a favore di Valentino, i suoi vicini potranno ora rivolgersi in appello al Consiglio di Stato.