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I monopattini elettrici sono un valido aiuto per alleggerire il traffico e accedere alla mobilità sostenibile, tuttavia è innegabile che dopo la loro grande diffusione siano emersi alcuni aspetti da migliorare riguardo il loro uso e la convivenza nello stesso ecosistema del trasporto con tutti gli attori della mobilità.
Se, per esempio, a Parigi si è posta la necessità di una consultazione riguardo i monopattini in sharing e si stia cercando di sensibilizzare riguardo i comportamenti scorretti e talvolta pericolosi dei conducenti dei monopattini a noleggio (dal parcheggio selvaggio alle violazioni delle norme stradali) dalle parti nostre più volte ci si è anche espressi sia sul tema della regolamentazione dell'uso dei monopattini che su quello della coabitazione tra ipovedenti e monopattini: i primi sono tra i più colpiti dai disagi provocati da comportamenti scorretti come la guida del monopattino sul marciapiede. Ma anche quando il monopattino viene condotto nel pieno rispetto delle regole le persone non vedenti o ipovedenti possono trovarsi in pericolo o in disagio a causa del fatto che il monopattino non “avvisa” della propria presenza tramite un rumore o un suono caratteristico come farebbe una motocicletta o un'automobile.
Della rilevante questione si è fatto carico Dott (Azienda olandese che opera nella micromobilità responsabile) insieme agli ricercatori dell'Università di Salford (UK) e in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), attraverso un progetto che cerca di portare in sviluppo di tre potenziali suoni di allerta per monopattini elettrici, volti ad aumentarne la visibilità senza però contribuire all'inquinamento acustico e di recente sono iniziati in varie città europee i test di realtà virtuale per definire questi suoni che potrebbero concretamente aiutare ipovedenti e non vedenti a non essere sorpresi da un improvviso arrivo di un monopattino. La realizzazione di questi esperimenti in diversi Paesi garantirà, nelle intenzioni dei promotori, la rilevanza internazionale dell’iniziativa il cui obiettivo è quello di creare uno standard globale.
I partecipanti ai test indosseranno un visore per la realtà virtuale e saranno immersi in un ambiente a 360 gradi, con simulazioni di utenti che viaggiano su monopattini elettrici in scenari diversi. Lavorando con UICI, verrà coinvolto un gruppo di persone – tra cui non vedenti ed ipovedenti – a cui si chiederà non solo di identificare quando sarà percepita la presenza di un monopattino elettrico, ma anche di fornire un feedback sull'idoneità dei tre suoni ed indicare eventuali preferenze.
Si cercherà quindi di trovare un equilibrio tra la necessità di visibilità e il minimo impatto acustico, tuttavia Alberto Piovani, Presidente Sezione territoriale UICI di Milano, ha aggiunto: “La Sezione territoriale UICI di Milano ha deciso di collaborare a questo progetto, insieme a Dott e ai ricercatori dell’Università di Salford, perché se è innegabile che la micromobilità e più in generale l’introduzione di tutti i veicoli elettrici va nella direzione giusta per tentare di risolvere i problemi di inquinamento, è altrettanto vero che quest’ultima rappresenta oggi per i disabili visivi un reale pericolo per la loro mobilità sicura e autonoma nelle nostre città e non solo. Siamo consapevoli che l’aspetto riconducibile alle sensibilità e al buon senso degli utilizzatori dovrà trovare altri canali per essere stimolato ma nel contempo la decisione di trovare sistemi e tecnologie che potranno essere adottate dai produttori di questi veicoli per renderli udibili nel loro transito o avvicinamento aiuterà a ridurne i rischi nella quotidianità.”
Questi suoni potrebbero diventare in un futuro popolato – forse - quasi esclusivamente di veicoli elettrici la colonna sonora delle nostre città? Difficile dirlo: è vero che nel 2019 in Europa è stata lanciato l’AVAS (Audible vehicle alert system) un sistema di rumore artificiale emesso dalle auto elettriche in movimento sotto i 20 km/h, un dispositivo che tutela tutti gli utenti vulnerabili (dai pedoni distratti ai ciclisti, dai motociclisti fino a chi ha deficit visivi importanti), se anche i monopattini fossero dotati di un loro rumore tipico, standard e ben riconoscibile ci sarebbe un sostanziale mutamento al sottofondo acustico urbano che siamo abituati a percepire fino ad oggi e resta anche la curiosità capire che tipo di suono verrà eventualmente reputato idoneo. Ma l'obiettivo, ovviamente, resta quello della sicurezza.
Henri Moissinac, co-fondatore e CEO di Dott, ha commentato: “I nostri veicoli stanno trasformando le città fornendo un trasporto efficiente privo di inquinamento atmosferico e acustico. È importante che i nostri veicoli non funzionino solo per i nostri utenti, ma rispettino tutti gli altri residenti della città. Lo sviluppo di un suono standard per monopattini elettrici, che può essere rilevato da chi ne ha bisogno ma senza essere invadente, potrebbe migliorare notevolmente l'esperienza per alcuni degli utenti della strada più vulnerabili".
Superata questa fase di test in realtà virtuale i suoni saranno testati nel mondo reale, per le strade di Milano e in tutta Europa, per convalidare i risultati di laboratorio.