In arrivo una nuova Royal Enfield Bullet 350?

Tutto lascerebbe presagire quindi la presentazione per quella data di una nuova 350 e le foto spia che da più parti sono giunte fino alle pagine dei media farebbero supporre la presentazione di una ipotetica Bobber 350 o della Bullet 350.

Ma facciamo un po' di chiarezza: la Bullet nel corso della sua carriera ha vissuto lungo diverse cilindrate, 250, 350 e 500, è stata esportata in molti Paesi ma è poi sopravvissuta soltanto in India dove la sua motorizzazione UCE, nella cilindrata di 350 cc, ha potuto fino ad oggi brillare di luce propria. Ma i tempi cambiano, sia dal punto di vista della logica produttiva che da quello delle norme antiquinamento e l'ipotesi di una nuova Bullet capace di essere un modello globale attraverso la piattaforma J non è affatto da mettere da parte.

Infatti, non soltanto una nuova Bullet 350 potrebbe finalmente riguadagnare i mercati europei e americani, ma aggiornerebbe un modello che in India è iconico e quasi sinonimo di Royal Enfield e che tutt'oggi continua ad essere venduto in volumi più che dignitosi, un modello che in India ha una tradizione molto radicata e che, è giusto sottolinearlo, vede una parte del suo fascino nel caratteristico e ricercato rumore di scarico battente, tenace e pieno. Ecco perché, immaginiamo, nel teaser di Royal Enfield si sente distintamente il "thump thump" del monocilindrico.

Un po' di storia

La Bullet rappresenta in qualche modo un tratto d'unione che lega la produzione albionica a quella indiana: viene presentata all'Olympia Motorcycle Show di Londra del 1932 (ricordiamo che Royal Enfield nasce in Inghilterra 122 anni fa) in tre versioni diverse: 250, 350 e 500 cc e già con il cambio a pedale. Sarà a proprio agio sia in mano all'esercito che nelle competizioni sportive, dato che nel 1935 ottiene l'ottavo posto al Tourist Trophy, ma è da sottolineare che nel 1936, con il modello JF, la Bullet 500 si dota delle quattro valvole per cilindro!

Un altro salto generazionale della Bullet lo troviamo nel 1948 con il forcellone oscillante per la nuova 350 che nel 1948 partecipa alla Sei Giorni di Regolarità italiana dove la squadra inglese raccoglie due medaglie d'oro. Altra vittoria nel 1952 alla Sei Giorni di Trial in Scozia grazie a Johnny Brittain (che si ripeterà nel 1957) e alla sua Bullet 350 che nel 1952 diventa rapidamente la moto dell'esercito indiano attraverso una generosa commessa di 800 esemplari, finendo poi per essere prodotta in India - su licenza - dal 1956 in poi.

Nel frattempo in Inghilterra avviene la chiusura degli storici stabilimenti europei di Royal Enfield: quello di Redditch nel 1967 e poi nel 1970  quello di Upper Westwood e le parti si invertono nel 1977 quando la Bullett viene esportata dall'India verso il Regno Unito e poi il resto d'Europa, cementando il nome del modello con il Marchio e rendendoli quasi indissolubili. Una moto di importanza fondamentale quindi per la storia di Royal Enfield, che ha continuato la propria corsa attraversando periodi storici ed economici molto diversi tra loro.

In ogni caso, la Bullet negli anni più recenti è stata una moto da diporto, tuttofare, comoda e resistente, economica nell'acquisto e nella gestione, tutte motivazioni valide per farsi amare dal pubblico indiano, mentre le versioni in vendita sul nostro mercato cercavano e - a parere di chi scrive - riuscivano ad esercitare il fascino di moto d'altri tempi, uniche per il loro essere classiche fino al midollo. 

Stando alle foto spia, la nuova - e per ora assolutamente ipotetica - Bullet potrebbe essere tecnicamente  molto simile quindi alla Classic 350, con differenze in termini di gruppi ottici e di sella, ma ovviamente nessun dato è stato rilasciato da Royal Enfield. Non resta che attendere.

Foto: industantimes