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Pace. Siglata davanti a tanto di autorità e sotto l’immancabile sguardo dei media. I capi delle due bande di motociclisti Hell's Angels e Bandidos (sezione Germania) si sono stretti la mano impegnandosi a porre fine all’escalation di crimini e violenza.
Le due gang in passato si sono scontrate per difendere i propri colori, le insegne e i simboli che portano sui giubbotti o aerografati sulle moto. Queste gang nate mezzo secolo fa in America si sono diffuse in tutto il mondo riscuotendo più o meno successo a seconda dei Paesi.
Le due bande gestiscono affari poco chiari e si sospetta illegali. Gli Angels, per esempio, sono a capo del quartiere a luci rosse di Hannover. Prostituzione e sfruttamento sessuale, droghe, detenzione e commercio di armi clandestine sono solo alcune delle fonti di reddito delle gang. Nel contendersele negli anni la Germania ha assistito a scontri violentissimi. L’immagine del motociclista ribelle, icona della cinematografia, è molto lontana dalla realtà dei fatti. Qui i regolamenti di conti non si fanno con coltelli e catene, ma con bazooka, autobombe e granate da guerra.
La Germania non poteva più sopportare una guerra entro i propri confini ed allora ha imposto una scelta. O le bande accettavano l’accordo o sarebbero stati banditi dai confini nazionali.
Frank Hanebuth, 45enne presidente Hell's Angels di Hannover, e Peter Maczollek dei Bandidos, allora si sono presentati dal notaio e dopo aver firmato un contratto, che pare più commerciale che di non belligeranza, si sono stretti virilmente la mano per concludere l’accordo. Accordo che oltre la non aggressione stabilisce una spartizione territoriale e inoltre impone di non accettare nuovi membri o ex membri dell'altra banda e per almeno un anno di non costituire altri circoli.
Fonte: Ansa