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Cari motociclisti, completiamo questo giro di articoli sulla spalla con un altro argomento di ahimè frequente riscontro in caso di trauma da caduta.
Si tratta dell’articolazione acromion-clavicolare, ovvero della giunzione tra la parte alta dell’osso della scapola (l’acromion) e la parte laterale della clavicola. L’acromion scapolare è facilmente palpabile con la mano a livello della prominenza ossea nella parte superiore della spalla (visibile anche guardandosi allo specchio). In caso di trauma distorsivo o di lussazione di questa articolazione, il normale profilo della spalla si altererà in modo anche molto evidente, con un danno che nella gran parte dei casi risulterà a distanza di tempo più di tipo estetico che funzionale.
Ma vediamo come avviene il trauma e come classificare le lesioni. Nella quasi totalità dei casi questa articolazione viene interessata a seguito di una caduta con trauma diretto contusivo sulla spalla. A causa dell’impatto si verifica una lesione dei legamenti che stabilizzano normalmente l’articolazione ed i segmenti ossei che la costituiscono. In funzione della gravità della lesione e dei legamenti coinvolti si possono classificare i traumi dell’acromion-clavicolare in 3 diversi tipi:
- Tipo 1: rottura parziale del legamento acromion-clavicolare (AC) e della capsula
- Tipo 2: rottura completa del legamento AC e rottura parziale del legamento coraco-clavicolare (CC)
- Tipo 3: rottura completa dei legamenti AC e CC
I primi 2 tipi sono riconducibili ad un quadro di sublussazione, dove l’articolazione mantiene almeno parzialmente il suo allineamento. Nelle lesioni di tipo 3 si parla invece di lussazione vera e propria con dislocamento dei segmenti ossei. In funzione della direzione e dell’entità della dislocazione può variare la gravità del trauma subito (vi sono sottoclassificazioni delle lesioni del 3 tipo).
Il dolore e il gonfiore sono in genere subito evidenti così come può essere compromessa in modo severo la funzionalità. Per prima cosa è bene immobilizzare il braccio e porre ghiaccio. E’ indicato un esame radiografico, normalmente eseguito in Pronto Soccorso, per escludere lesioni ossee e per evidenziare il grado di lesione dell’articolazione in funzione del livello di dislocamento dei capi ossei articolari. Nelle lesioni importanti la parte laterale della clavicola è dislocata in alto e premendo su di essa è possibile spostarla in basso (caratteristico segno del “tasto del pianoforte”). Ulteriori indagini di approfondimento diagnostico possono essere la Tac e la risonanza magnetica nucleare.
In base alla gravità e alle caratteristiche della lesione si opterà per un trattamento conservativo, sempre indicato nelle lesioni di tipo 1 e 2, piuttosto che un trattamento chirurgico solo in casi selezionati per le lesioni di tipo 3. In questi casi potrà essere infatti valutato ugualmente un trattamento conservativo che spesso restituisce una funzionalità quasi completa della spalla soprattutto in pazienti poco attivi o a bassa richiesta funzionale, rimanendo più che altro un danno estetico come già menzionato.
Lorenzo Boldrini