Il dott. Lorenzo Boldrini, motociclista e Medico dello Sport presso il Centro di Riabilitazione per lo Sport Isokinetic, ci parla delle contusioni muscolari
Cari Motociclisti, oggi ci occuperemo di lesioni muscolari, o meglio di contusioni muscolari che possono facilmente capitare in caso di caduta o per un trauma da impatto contro un ostacolo. All’interno delle lesioni muscolari bisogna infatti differenziare tra quelle dovute ad un trauma diretto, come sono appunto le contusioni, e quelle da trauma indiretto, che si verificano ad esempio per un eccessivo allungamento delle fibre muscolari durante un movimento. In questo secondo caso a seconda della gravità del trauma si parlerà di stiramento o strappo muscolare, ma ce ne occuperemo più dettagliatamente in un’altra occasione.
Riguardo alle contusioni la gravità può essere variabile, da una lieve ammaccatura che guarisce in pochi giorni ad un grosso ematoma profondo che richiede settimane o mesi per guarire. Di rado si possono avere conseguenze molto gravi che, non vanno sottovalutate, come una sindrome compartimentale o una lesione di un vaso arterioso o di fasci nervosi, per cui il consiglio è di farvi vedere da un medico in caso di trauma significativo. In generale un esame ecografico aiuterà a capire se a seguito del trauma vi è stata o no rottura delle fibre muscolari, nonché la localizzazione e l’area di estensione dell’ematoma.
Dal punto di vista funzionale si possono distinguere contusioni lievi, moderate e gravi. Il grado di gravità viene stabilito 24 – 48 ore dopo la lesione per potere valutare l’edema e l’ematoma che a quel punto dovrebbero essersi stabilizzati. Un modo semplice per quantificare l’entità della lesione è testare la mobilità articolare dell’articolazione che coinvolge il muscolo interessato. In caso di lesioni lievi la mobilità libera da dolore è normalmente maggiore della metà della normale escursione articolare. Per lesioni di grado moderato la mobilità è possibile senza dolore tra metà e un terzo del normale movimento e per lesioni gravi avremo una mobilità libera da dolore inferiore ad un terzo del normale movimento articolare.
Il trattamento
Per quanto riguarda il trattamento seguiremo le 5 fasi della riabilitazione secondo quanto già esposto in precedenti articoli. In caso di contusioni muscolari nella prima fase bisogna limitare l’emorragia per cui si agisce principalmente con crioterapia (ghiaccio) per ridurre l’edema ed il versamento ematico (che è la cosa più importante da limitare nelle fasi iniziali del danno entro 10 minuti dall’infortunio e per almeno 24 – 48 ore), immobilizzazione del distretto infortunato e compressione con bendaggio elastico; nei casi più severi se è coinvolto l’arto inferiore è bene usare le stampelle per qualche giorno per ridurre il carico nella deambulazione. Dopo circa 48 ore si inizieranno ad effettuare dolci esercizi di stretching (sotto soglia dolorosa) e può essere indicato un massaggio linfatico per limitare il gonfiore e favorire il drenaggio dei liquidi. Per quanto riguarda le terapie fisiche possono essere utilizzati dopo le prime 48 ore ultrasuoni pulsati a bassa frequenza, elettroterapia transcutanea antalgica e laserterapia a bassa potenza, in funzione del quadro clinico. Quando il soggetto non sentirà più dolore a riposo si passerà alla fase 2, che consiste in un recupero della mobilità articolare e della flessibilità muscolare senza dolore. Gradualmente si passerà alla terza fase basata principalmente sul recupero della forza e della resistenza muscolare con esercitazioni a resistenza crescente, in modalità concentrica ed eccentrica. Le fasi 4 e 5 della rieducazione (recupero della coordinazione e del gesto specifico) completeranno il recupero funzionale.
I tempi di recupero nelle contusioni muscolari sono in genere più veloci che nei traumi da lesione indiretta. E’ possibile avere un buon recupero funzionale già dopo 2-3 giorni nelle contusioni lievi, dopo 7-10 giorni in quelle moderate e in 15- 20 o più giorni per le forme più severe.
In alcuni casi si verificano delle complicanze che possono rallentare il recupero dopo l’infortunio. Tra queste le più significative sono le calcificazioni intramuscolari, la miosite ossificante e le falde liquide persistenti. Per prevenire le complicanze è determinante la gestione dell’infortunio poiché è con il corretto trattamento nelle prime ore e nei primi giorni che si creano i presupposti per una guarigione adeguata. Evitate quindi di coprire il dolore con analgesici o antinfiammatori (spesso non ce n’è bisogno), non eseguite movimenti o sforzi se provocano dolore e soprattutto non sottoponetevi a massaggi aggressivi in mani non esperte o a trattamenti con calore nelle prime fasi dopo il trauma poiché potreste compromettere la guarigione. Rivolgetevi quindi al medico ed indirizzatevi verso personale qualificato che possa gestire correttamente il vostro infortunio.
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