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Cari Motociclisti,
c’è un senso molto utile per chi pratica sport di destrezza e abilità coordinative, che può aiutare il motociclista impegnato in guida sportiva o su terreno sconnesso, o più semplicemente nel mantenere bene l’equilibrio della moto. E’ la “propriocezione”, parola alquanto complessa coniata da Sherrington nel 1906 da “receptus” (atto del ricevere) e “propius” (da se stesso). Si riferisce quindi alla capacità di registrare le percezioni che vengono dal nostro corpo e racchiude, secondo la definizione di Lephart, il senso di percezione della posizione, del movimento e di espressione della forza. E’ quindi un senso fondamentale per la sopravvivenza, forse non ben conosciuto poiché non identificato dalla coscienza e perché i suoi recettori non sono ben visibili. In effetti nei nostri muscoli, tendini e articolazioni ci sono dei recettori ben sensibili alle variazioni di posizione e di movimento ed alle sollecitazioni meccaniche del nostro organismo. Organi fondamentali per la propriocezione sono il piede e la caviglia, attraverso i quali interagiamo quotidianamente con il terreno adeguandoci alla superficie su cui camminiamo, sostenendo e facendo procedere il corpo ed inviando continuamente informazioni utili al cervello sulla posizione ed il movimento.
Le capacità propriocettive sono importanti, come accennavo all’inizio, in particolare in quelle discipline che richiedono un’elevata coordinazione ed equilibrio, dove la posizione debba essere continuamente e finemente aggiustata per assicurare al meglio il gesto sportivo. E’ così ad esempio per lo sci di discesa, il pattinaggio, ma anche per il motociclismo sportivo fuoristrada e non. Pensiamo al controllo del mezzo durante una curva nel motocross o su una superficie scivolosa su strada. Lo stesso discorso può valere anche a titolo preventivo per il motociclista comune della strada, a volte alle prese con imprevisti di percorso che costringono a manovre rocambolesche che possono essere molto pericolose. Premesso che la prudenza è la prima via da seguire, il senso di posizione ed il controllo del movimento possono permetterci in alcuni casi di evitare cadute rovinose e le brutte conseguenze che ne possono derivare. Sono sensibilità che possono senza dubbio essere allenate, sia nelle qualità propriocettive di base, sia nell’utilizzo e nella pratica specifica della guida della moto. Alcune persone possiedono una sensibilità “innata” superiore alla media e migliori qualità propriocettive, altre invece potranno migliorarsi allenandole.
Gli esercizi di base della propriocettività sono quelli noti in fisioterapia per l’uso delle tavolette propriocettive, utilizzate nei recuperi post-infortunio per rieducare il senso del movimento con esercizi di correzione dell’instabilità sia su due gambe che su una. Esistono apparecchiature computerizzate che propongono dei percorsi propriocettivi, quasi dei videogame studiati apposta per migliorare queste qualità e alcune apparecchiature commerciali e di gioco si stanno evolvendo recentemente in questo senso. Molto utili sono poi le esercitazioni acrobatiche, ad esempio con esercizi di coordinazione durante le fasi di volo, salto e atterraggio, percorsi su oggetti instabili, tappeti elastici, palloni fisioterapici ed altro ancora.
Infine, e sicuramente il più importante, è l’allenamento specifico che deriva dall’uso dell’attrezzo sportivo, nel nostro caso la moto. Qui la possibilità è quella di fare dei corsi di guida per migliorare il controllo del mezzo e poter affrontare una guida più sportiva o in condizioni meteorologiche o di terreno non ottimali in maggior sicurezza.
Lorenzo Boldrini