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Per il primo giro del nuovo anno sembra che siamo tornati indietro con il calendario: da marzo a novembre. Tempo grigio, freddo e pioggia ci accompagneranno per la maggior parte del nostro tragitto. Alla mattina il sole ci aveva spinti a prendere la nostra "due ruote" per goderci finalmente un anticipo di primavera, ma poi quello che abbiamo realmente testato sono stati le gomme e gli indumenti anti pioggia. Entrambi hanno tenuto bene, consentendoci di vivere qualche ora di libertà sulle strade della Lombardia senza scivoloni o piedi bagnati. La meta di questo primo weekend di marzo è stato il Varesotto, quella lingua di terra che dal capoluogo, Varese, si estende fino a Saronno a sud e a Luino a nord. E proprio la cittadina affacciata sulle rive del Lago Maggiore è stata la nostra terza tappa, dopo la rocca di Angera e Laveno.
Da Milano, il percorso più diretto per il Lago Maggiore è l'autostrada A8 fino all'uscita di Sesto Calende. Da qui, si prende la SS33 del Sempione fino al ponte di ferro sul fiume Ticino, che segna in maniera naturale il confine tra Lombardia a est e Piemonte a ovest. Per visitare la rocca di Angera è necessario restare sul versante orientale del bacino lacustre, e proseguire fino alla maestosa residenza dei Borromeo, precedentemente appartenuta ai Visconti, composta di imponenti sale storiche dall'alto valore architettonico.
La vista dalla rocca, in una giornata di sole, spazia su tutto il Lago Maggiore meridionale, facendo scoprire un paesaggio verde e ricco di acque. Da Angera all'eremo di Santa Caterina del Sasso, la strada provinciale 69 è un bel susseguirsi di curve e saliscendi poco battuti in questa domenica nuvolosa. Lo sguardo comunque gode delle piccole insenature presenti lungo la costa e dei rilievi montuosi all'orizzonte, mentre il dolce danzare sulle due ruote fa divertire, e al contempo rilassare. Anche se a volte il lago scompare dalla vista, il suo odore rimane nell'aria, mentre la sua presenza si nota dai tanti camping estivi sviluppatisi nella zona.
Tra gli scenari più incantevoli di tutto il Lago Maggiore, l'eremo di Santa Caterina del Sasso merita una sosta anche in un giorno di pioggia. Non nell'ora di pranzo però, e nemmeno dopo le 17, perché lo troverete chiuso - questi almeno gli orari fino al primo di aprile. La storia narra che a fondare la cappella dedicata a Santa Caterina sia stato Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che a seguito di una tempesta vissuta durante una traversata decise di ritirarsi a vita eremitica. La prima cappella del XII secolo fu poi affiancata da altre due in onore di San Nicola e di Santa Maria, anche se l'origine del nome dell'eremo è da rintracciarsi in un episodio particolare che avvenne a inizio Settecento, quando cinque massi precipitarono sulla chiesa, restando impigliati nella volta della cappella senza causare gravi danni, e restando lì sospesi per circa due secoli.
La SP 69, almeno fino all'altezza di Laveno, pare essere più una strada di montagna che una che costeggia il lago, mentre dall'insenatura di fronte a Intra fino a Luino si respira a pieni polmoni la bellezza del lungolago. L'asfalto, nonostante la pioggia, tiene bene e fa divertire tra acquazzoni e sprazzi di sole. La salita che da Luino conduce a Viconago, la cittadina italiana di fronte alla svizzera Ponte Tresa, sembra un piccolo passo di montagna, soprattutto oggi, con le nuvole basse e il freddo pungente che si infila sotto la tuta.
Il fiume Tresa, che costeggia la provinciale per 13,5 km, si muove tortuoso e segna in maniera naturale il confine tra due Stati, Italia e Svizzera, che visti così da vicino sembrano non avere nulla di diverso tra loro. La SP61 che porta a Porto Ceresio fa assaporare fino in fondo il fascino più rude, ma anche più autentico, di una realtà affacciata sul lago meno turistica rispetto alla famosa Stresa. Così come il lungolago di Varese, al lido di Schiranna (proprio dove nascono le MV Agusta) ad esempio, dove il piacere di fare quattro passi non viene intaccato da un’eccessiva quantità di visitatori. In tutto, il giro conta solo 217 km, è vero, ma sono l’ideale in una mezza giornata di sole alternato a pioggia.