In viaggio con Camilla: le Alpi occidentali, seconda parte

In viaggio con Camilla: le Alpi occidentali, seconda parte
Due Stati, nove colli (più un passo) e 1.042 km percorsi nell’arco di poco più di 48 ore. Il gran tour delle Alpi Occidentali è una delle esperienze che ogni amante delle due ruote dovrebbe fare almeno una volta nella vita. La seconda parte.
15 dicembre 2016
2 Stati, 9 colli (più un passo) e 1.042 km percorsi nell’arco di poco più di 48 ore. Il gran tour delle Alpi Occidentali è una di quelle esperienze che ogni amante delle due ruote dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Entusiasmante, suggestivo, sorprendente, questa lingua d’asfalto immersa nella natura prende avvio dalle rive del mar Ligure, precisamente a Sanremo, e giunge sino alle pendici del Monte Bianco snodandosi tra Italia e Francia in un susseguirsi di saliscendi, tra poggi semi deserti, valichi che hanno fatto la storia del ciclismo agonistico e montagne innevate anche d’estate.
Viverlo in poco più di due giorni forse non gli rende il dovuto merito, eppure la sensazione di appagamento che si prova nel misurarsi tra Colle dell’Agnello, Colle dell’Izoard, Moncenisio e Colle dell’Iseran è cosa rara e quasi indescrivibile. Il manto stradale è per lo più buono e in grado di garantire un divertimento in sicurezza non sempre facile da trovare.
 
Il Col de l'Izoard
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Se devo scegliere un posto in questo tour dove posso affermare di aver lasciato il cuore, dico di sicuro Moncenisio. La Strada Statale 25 è una delizia per tutti i sensi ma quando arriva al Colle e si apre su quel lago dal color azzurro Tiffany la magia di trovarsi in un luogo ai limiti della fiaba diventa parte integrante della lingua d’asfalto che collega Susa a Bonneval-Sur- Arc. La sosta è d’obbligo soprattutto in una giornata di sole caldo estivo mentre lasciarsi condurre nel verde territorio francese è facile e piacevole e permette di gustarsi sia la guida della Bmw sia il paesaggio circostante. Classificato come uno dei più bei paesi di Francia secondo un’associazione omonima nata nel 1982, Bonneval-Sur-Arc è l’ultimo comune che si incontra scendendo dal Moncenisio prima di avventurarsi sulle curve stupende dell’Iseran. Qui abbiamo il privilegio di essere fotografati da un professionista in una rara immagine di noi due in azione sulle due ruote. Parte della Route des Grandes Alpes, questo valico, 2.770 metri d’altitudine, è il più alto passo stradale asfaltato d’Europa.

Da Val d’Isère, alle pendici del Col dell’Iseran, fino alla stretta salita per il Piccolo San Bernardo la strada si snoda tranquilla costeggiata per un po’ dal delizioso lago di Chevril dal colore blu intenso. Questi 32 chilometri, privi di curve, permettono di godersi il panorama dopo i tornanti entusiasmanti dei colli precedenti. Le macchine e le moto sono poche in questo tratto di tour e rimangono tali anche quando ci arrampichiamo sulla ripida D1090 che conduce all’Ospizio del Piccolo San Bernardo. Il più basso tra i colli delle Alpi Nordoccidentali con i suoi 2.188 metri, il Piccolo proprio per la sua scarsa altitudine è stato usato sin dall’antichità come via di comunicazione tra le valli valdostane e quelle della Savoia francese. All’inizio della salita sul versante italiano si trova la deliziosa La Thuile, meta frequentatissima sia d’inverno per il suo comprensorio sciistico che include anche la Rosière in Francia sia d’estate per le sue numerose passeggiate ad alta quota. La vista sul Monte Bianco, il re delle nevi d’Europa, è l’ultimo meraviglioso omaggio che questa seconda giornata sulle due ruote ci regala. Il caldo di fine agosto inizia a catturarci mentre ci lasciamo alle spalle un’esperienza fatta di più di 1000 chilometri, 9 colli e posti incantevoli e scivoliamo svogliatamente lungo l’A5 direzione casa.

La sensazione è quella di aver visitato luoghi lontani nel tempo e nello spazio perché non intaccati dalla frenesia quotidiana e dallo smog di città. Un regalo che ogni motociclista amante delle curve e dei passi dovrebbe concedersi almeno una volta nella vita.

 

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