In viaggio con Camilla: le Langhe

Un percorso lungo le dolci colline delle Langhe, tra vigneti del Barolo e noccioleti della tonda gentile
17 marzo 2016

Dici Langhe e Monferrato e subito pensi alla cultura, alla storia, alle eccellenze enogastronomiche di una delle regioni più belle del Piemonte. Qui si imbottigliano la Barbera e il Moscato d’Asti, il Dolcetto d’Alba, il Nebbiolo, il Barbaresco. Qui nell’Alta Langa, nella zona al confine tra Piemonte e Liguria, la tonda gentile è la varietà di nocciola più pregiata. Qui i tartufi, soprattutto quelli bianchi di Alba, richiamano turisti da tutto il mondo in occasione dell’annuale fiera di questi funghi ipogei. Fuori Alba, nel 1946, Pietro Ferrero fondò un’azienda destinata a fare la storia industriale del nostro Paese e a diventare un marchio di riconoscimento italiano in tutto il mondo: la Ferrero S.p.A., la “mamma” della Nutella. E poi ci sono gli uomini di cultura che nel Novecento hanno reso famose a livello letterario queste regioni, entrate il 22 giugno del 2014 nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità. Ad Alba, città in cui nacque, visse e combatté la Seconda Guerra Mondiale Beppe Fenoglio, fu legata a doppio anche la sua attività di scrittore. I romanzi Il partigiano Johnny e I ventitré giorni della città di Alba hanno fatto conoscere all’Italia e al mondo la realtà di un conflitto bellico che nelle Langhe assunse presto la forma di una battaglia partigiana per la propria terra, la propria storia di essere umani, il proprio futuro di individui liberi. A Santo Stefano Belbo nacque nel 1908 l’autore de La luna e i falò, Il mestiere di vivere, Dialoghi con Leucò, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Stiamo parlando di Cesare Pavese, intellettuale, scrittore, poeta antifascista che nella sua prosa e nella sua lirica spesso ha tratteggiato con velata malinconia e dolcezza l’affetto per la terra natia.
 

Se dici Langhe e Monferrato a un motociclista, lui o lei penserà subito alla bellezza delle curve delle colline astigiane e cuneensi. Basta lasciare la A21 all’uscita di Asti Est per capire che queste zone rientrano di diritto nel paradiso delle due ruote. Ogni pendio è entusiasmante. Ogni paese ha il suo fascino. Da qualunque parte si guardi il panorama regala coltivazioni di vigneti Doc e Docg e noccioleti Igp. Guidare è un vero piacere in questo giorno di sole. Accelerare per poi frenare all’ultimo, piegarsi fino ad avere la sensazione di star per toccare il manto stradale, scalare senza sosta fa venire voglia di essere protagonisti di questo percorso. L’asfalto lo permette, le poche auto pure.
 

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese


A farci da guida oggi è un amico astigiano che tra queste dolci colline è nato e cresciuto. Ci incontriamo appena fuori la città di Vittorio Alfieri e subito inizia un tour che mi fa dimenticare completamente di seguire con attenzione la strada. Questo posto mi affascina e mi ruba gli occhi. Canelli, Santo Stefano Belbo, Mango, Borgomale sono alcuni dei nomi che leggo mentre mi perdo tra il verde delle vigne e l’azzurro del cielo. È una mattinata in cui i chilometri si macinano con facilità. Da Asti ci dirigiamo prima verso Canelli e la città di Cesare Pavese, poi verso Mango costeggiando da lontano il Comune Medaglia d’Oro al valore militare. La pausa pranzo è a Grinzane Cavour, il paese dove per 17 anni, dal 1832 al 1849, fu sindaco il giovane Camillo Benso Conte di Cavour. Trovare ancora posto in un ristorante dopo le 14 non è impresa facile, ma il proprietario della Trattoria La Salinera ci accoglie comunque con gentilezza. Agnolotti e bonet sono quasi una scelta obbligata in questa terra dalle tante prelibatezze culinarie. Il budino al cacao, amaretti secchi e liquore è un dolce tipico del Piemonte: cotto a bagnomaria e lasciato a raffreddare, va gustato a bassa temperatura per assaporarne correttamente la consistenza.


Il pomeriggio è una continua salita e discesa sulle colline verso Barolo. La città di Alba rimane alle nostre spalle mentre corriamo veloci verso uno dei punti panoramici più belli dell’Astigiano-Monferrato. Da La Morra, il paese dell’oro rosso, si gode una vista senza fine verso i dolci pendii di Alba, Fossano, Cortemilia. I 115 chilometri percorsi in giornata fanno percepire a pelle il senso di infinito, di libertà, di pace che solo la motocicletta in un paesaggio incantevole sa regalare. Si nota come Piemonte e Liguria siano fusi tra loro in un unico grande territorio che si dovrebbe scoprire solo sulle due ruote. Sulla nostra Bmw o sulla MvAgusta del nostro amico. O su qualunque moto sia la vostra compagna di avventure. 

Argomenti

Caricamento commenti...

Hot now