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Si può prendere la moto solo per andare alla conquista di un’unica strada? La risposta è sì. Si può procedere senza mai fermarsi, godendo del meraviglioso percorso immerso in 100 chilometri quadrati di verde protetto, o ci si può fermare a ogni scorcio di paesaggio che fa ricrescere con forza l’amore per la natura. La Panoramica Zegna è tutto questo e molto di più. Sono 24 chilometri che si dipanano nell’Oasi Zegna, nelle Alpi Biellesi, tra Trivero e la Valle Cervo e che valgono il viaggio sia che viviate in zona sia che veniate da lontano.
Da Milano ci vuole davvero poco per arrivare nella cittadina in cui Ermenegildo Zegna, nel 1910, fondò il primo lanificio con il suo marchio, che sarebbe poi diventato un brand famoso in tutto il mondo con oltre 500 boutique e 7.000 dipendenti. Il percorso più veloce consiste nell’imboccare l’autostrada A4, direzione Torino, fino all’altezza di Vicolungo, dove bisogna deviare sulla A26 direzione Gravellona Toce. L’uscita consigliata è Romagnano Sesia, ce ne rendiamo conto solo quando arriviamo a Borgomanero convinti che ci sarebbe stato uno svincolo per Borgosesia. I 25 chilometri - se partite come noi da Borgomanero - fino a Bornate, dove si abbandona la Strada Provinciale 299 per inoltrarsi sulla SP71, scorrono piacevoli e veloci. Si scopre un tratto di Piemonte insolito, poco abitato e molto tranquillo, famoso per le sue produzioni vinicole e agricole e pieno di spazi verdi.
La salita verso Crevacuore appassiona sin dai primi tornanti e regala in breve tempo una vista panoramica che spazia dagli Appennini alla pianura di Novara e Vercelli fino al Monte Rosa alle nostre spalle. Da Trivero, città natale di Ermenegildo Zegna, che mostra ancora oggi i segni della sua visione industriale, culturale, umana e ambientale, prende avvio nel 1933 la «creatura verde» fortemente voluta dall’industriale biellese. Vengono piantati migliaia di alberi, dai rododendri ai pini, e viene realizzata la SP232, la strada di 14 km che conduce fino a Bielmonte, a 1500 metri d’altitudine, nota località turistica e stazione sciistica del Biellese. L’elemento sorprendente per il turista del 2017 è poter ammirare il modo in cui tutta quest’area sia tenuta, dalla totale assenza di rifiuti alle tantissime indicazioni in legno che segnalano i punti naturali o storici del tracciato.
Il tutto in maniera completamente gratuita per autisti, motociclisti e ciclisti. Le tappe panoramiche obbligatorie sono la conca dei rododendri, la bocchetta di Margosio, che regala una vista incantevole sul Monte Rosa, e la bocchetta di Sessera. Per gli appassionati di trekking e nordic walk, la Panoramica Zegna è un punto di partenza eccellente per numerose escursioni adatte a qualunque difficoltà; per noi amanti delle due ruote, la strada merita di essere percorsa perché ricchissima di curve, scorci panoramici, asfalto per lo più in buono stato e ottime possibilità di godersi il manto stradale senza preoccuparsi troppo del traffico.
Il pranzo allo Chalet Bielmonte è il posto ideale per una veloce sosta a base di polenta e gnocchi al formaggio mentre le piste da sci circostanti sono perfette per un breve riposo sotto il sole mite d’autunno. La seconda parte del percorso, sulla SP115, non è da meno del primo blocco: i tornanti sono numerosi, le betulle si sostituiscono ai sempreverde, la strada si fa più stretta e avventurosa. Da Rosazza, punto di partenza per chi vuole affrontare la Panoramica Zegna nell’altra direzione, a Biella ci sono ancora 21 chilometri da gustare con entusiasmo per la poca presenza di automobili e il senso di quiete che regala la Valle Cervo. Un’altra ventina di chilometri separa il capoluogo di provincia, famoso per il suo tessuto imprenditoriale nel campo dell’abbigliamento e dei birrifici (Jeb, all’inizio della Panoramica, ne è un ottimo esempio), e Carisio, sulla A4. Fateli con calma, il ritorno a casa è vicino.