In viaggio con Camilla: un giro per il Friuli

In viaggio con Camilla: un giro per il Friuli
Da Palmanova a Trieste, passando per Aquileia: cento chilometri ricchi di storia
2 febbraio 2017

Da Palmanova, la città-fortezza pianificata sul finire del 1500 dai Veneziani, a Trieste, la patria di Umberto Saba, Italo Svevo e James Joyce, passando per l’incantevole Aquileia con i suoi resti romani e la basilica dell’XI secolo, Gorizia, anche chiamata la Nizza austriaca, e il sacrario militare di Redipuglia. Questi 100 chilometri nella regione del Friuli Venezia Giulia possono sembrare scarsi e privi di avventura, ma in realtà sono ricchi di storia, cultura e paesaggi stupefacenti come pochi altri percorsi nel Nord Italia.

Per chi non è di queste zone, il fascino dell’incontro con il mondo europeo orientale e slavo si sente vivo in ogni piatto tipico - la zuppa jota ne è un eccellente esempio - in ogni sguardo che spazia dal mar Adriatico fino al confine sloveno, in ogni soffio di bora che increspa il porto triestino e si infila sotto la tuta. Da vivere durante tutto l’anno, questo breve tour sulle due ruote è fatto di strade poco trafficate, castelli medievali e lande che sembrano senza fine.

Palmanova, la città stellata a nove punte, la cui caratteristica configurazione a tre cinta murarie ricorda le fortificazioni medievali, è il punto d’inizio di un percorso che alterna distese agricole a tracce della grandezza storica e culturale della Regione Friuli. In questo territorio di meno di 8 mila metri quadrati, veneziani e austriaci, principi e irredentisti, italiani e mitteleuropei si sono incontrati, combattuti e compenetrati fino a creare un’identità bellissima da scoprire sulle due ruote. Poche le automobili, tanti i luoghi in cui lo sguardo può spaziare, lasciando libera la moto di muoversi velocemente su strade per lo più in buono stato.

Aquileia
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Ad Aquileia, uno dei tre più importanti siti archeologici del Nord Italia insieme a Ravenna e Brescia, il sole che illumina i resti romani e la Basilica voluta dal vescovo Teodoro rende questo posto dal sapore antico ancora più magico. I mosaici interni della chiesa dell’ormai lontano patriarcato di Aquileia non hanno nulla da invidiare a quelli, famosi in tutto il mondo, della città di Ravenna. Considerata, con Cividale del Friuli e Udine, una delle capitali storiche della Regione, Aquileia merita una visita approfondita a tutto tondo, che parte dal Foro Romano e arriva sino alla Pineta di San Marco, prima di gettarsi alla conquista della Nizza austriaca, dove l’incontro tra la cultura latina e slava si fa presenza viva nelle strade del centro storico. Palazzi austro-ungarici, il castello medievale fortificato, la Chiesa di Sant’Ignazio, la sinagoga, sono le mete imperdibili di un giro che permette in breve tempo di respirare la bellezza di Gorizia - e di gustare le delizie enogastronomiche del buonissimo ed economico ristorante da Gianni.

Dal confine sloveno della città goriziana fino quasi al porto di Monfalcone sono 18 chilometri da percorrere a ritmo sostenuto fino a un luogo che non può che definirsi mistico: il Sacrario militare di Redipuglia. Questo monumento dedicato ai soldati della Prima Guerra Mondiale è stato eretto in epoca fascista per onorare la memoria degli oltre 100.000 uomini caduti in difesa della patria, soprattutto nelle battaglie combattute sul fronte orientale contro gli austriaci. Ventidue gradoni, 39.857 salme identificate, oltre 60 mila ignote, un’unica donna seppellita - la crocerossina ventunenne Margherita Kaiser Parodi Orlando - e la maestosa tomba del comandante della Terza Armata, Emanuele Filiberto di Savoia. In pochi dati, ecco spiegato uno dei luoghi-simbolo della storia nazionale dell’Italia contemporanea, realizzato alle pendici del monte Sei Busi, in una delle zone del Carso dove gli scontri della Grande Guerra furono più duri e cruenti.

Il santuario di Redipuglia
Il santuario di Redipuglia

Dopo gli orrori bellici, la Statale 14 è una vera delizia per gli occhi e le due ruote: il profumo del mare a due passi dalla costa del golfo di Trieste ci accompagna fino al meraviglioso Castello di Miramare, residenza asburgica costruita per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena nel 1856-60. Oggetto della poesia di Giosuè Carducci, “Miramar”, questo sito culturale affacciato sulla baia di Grignano è composto da un maniero in stile neomedievale, e da un parco circostante di 22 ettari che nel 2016 ha attirato più di 800.000 visitatori.

E’ il miglior preambolo a quella grazia scontrosa decantata da Saba nei versi di “Trieste”, di cui è composta la città omonima, e il cui simbolo più affascinante per me è quella Piazza Unità d’Italia aperta sul cielo azzurro e il mare blu notte del golfo triestino. Il Castello di San Giusto con la vicina Chiesa, il Teatro Romano, Piazza della Borsa, la sinagoga, sono alcuni dei luoghi da visitare perdendosi per le vie della vecchia città e lasciandosi condurre dalle statue bronzee ad altezza d'uomo di Italo Svevo, Umberto Saba e James Joyce. Infine, fermatevi dal Vecio Buffet Marascutti 1914, per riprendervi dalle fatiche a piedi e sulle due ruote, e per assaporare con calma, prima del rientro verso casa, la bontà di una cucina che all’incontro tra culture deve la sua giusta fama.

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