La maggioranza presenta un emendamento per prorogare la rottamazione al 2008. Poi lo ritira. Certo, bisogna prima smaltire gli stock (entro dicembre). Salute dei cittadini o lobby economiche?
10 dicembre 2007
Michele Ventura aveva proposto di inserire in Finanziaria un emendamento che prorogasse a tutto il 2008 il sistema di incentivi alla rottamazione dei veicoli vecchi, immatricolati cioè antecedentemente il primo gennaio 1999 (un veicolo con 8 anni di anzianità è un ferro vecchio da buttare? Un concetto discutibile, se non offensivo per molte famiglie).
Il relatore ha poi ritirato la proposta di integrazione della Legge, definendola un'ipotesi, come tante.
Troppo semplicistico.
Vediamo cosa si nasconde realmente dietro scelte del Parlamento così nevralgiche, idonee a indirizzare i consumi degli Italiani.
Basti pensare a cosa è accaduto nel 2007: gli incentivi alla rottamazione delle 4 ruote hanno dato nuova linfa al mercato dell’auto. Al contrario nessun beneficio si è registrato nel settore delle moto, a causa dell’incertezza normativa e della lentezza nell’emanazione dei decreti attuativi.
Lo stop agli incentivi 2008 non sottintende affatto una riflessione sul reale beneficio di questa prassi sul fronte della salute pubblica.
Si tratta, come riporta correttamente il quotidiano Repubblica, di una manovra tattica della lobby dell’auto, a cui preme zittire le voci sui futuri incentivi.
Perché? Semplice, entro dicembre ci sono una marea di auto che devono assolutamente essere vendute.
L’emendamento alla Finanziaria sarà approvato, ma a tempo debito. Non ora.
A ciò si aggiungano le osservazioni mosse dall’ala ambientalista del Partito Democratico (quindi della stessa maggioranza) e dai Verdi, che criticano il sistema della rottamazione, visto più come un regalo all’industria dell’auto, che come uno strumento per la lotta all’inquinamento. E spingono, di conseguenza, per un maggiore sostegno al trasporto pubblico locale.
Opposta la reazione di Confindustria, che vede nella rottamazione dei mezzi più vecchi un contributo alla crescita economica e al miglioramento dell'ambiente.
Presto vi faremo sapere quando la nostra moto, a giudizio dei politici che ci governano, è da considerarsi obsoleta. E pronta per la pressa.
Andrea Perfetti