Incidenti in moto: un’estate terribile

Incidenti in moto: un’estate terribile
L’allarme arriva dall’ASAPS: nei soli fine settimana di giugno, luglio e agosto si sono registrati 185 motociclisti morti in incidenti stradali. Ben 25 nel solo primo weekend di agosto. Al nord le statistiche peggiori
13 settembre 2019

La sicurezza stradale è al centro dell’attività della ASAPS, l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale nata nel 1991, e un editoriale del suo presidente Giordano Biserni a pubblicare i numeri di una estate terribile per i motociclisti.

Grazie ai dati raccolti dall’Osservatorio Due Ruote, Biserni sottolinea come nei soli fine settimana dei mesi di giugno, luglio e agosto ci sono stati 185 motociclisti morti sulle nostre strade.
Un dato allarmante che ha visto 70 vittime a giugno (sono stati quattro i weekend), 45 a luglio e ancora 70 nei cinque fine settimana di agosto: nel primo weekend del mese si sono registrate 25 vittime in 22 schianti. Per dare l’idea dell’entità degli incidenti, nell’intero anno 2018 i dati Istat riportano 685 vittime.

Biserni precisa che la maggior parte di questi incidenti mortali è avvenuta al nord d’Italia. Ben 28 se ne sono contate in Lombardia, 19 in Veneto e Emilia Romagna, 18 nel Trentino Alto Adige e 8 in Piemonte. Passando alle altre regioni, 18 vittime in Puglia, 12 nel Lazio, 11 in Campania e 15 in Sicilia.

Il presidente dell'ASAPS afferma come sia difficile individuare i fattori di tutto ciò. Fattori molteplici che comprendono comportamenti rischiosi dei motociclisti stessi nel mancato rispetto delle regole della strada.

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Ma pesano anche la responsabilità e superficialità di molti automobilisti sempre più distratti alla guida a causa del cellulare. “Le dinamiche classiche degli incidenti più gravi col coinvolgimento dei dueruotisti – scrive Biserni - hanno una frequente connotazione: una vettura che svolta a sinistra col conducente che non si accorge dell’arrivo in senso contrario o da dietro del motociclista, che ovviamente ha sempre la peggio”. E inoltre: “Aggiungiamo la condizione delle strade che in molti casi diventa moltiplicatore dei rischi: buche, segnaletica orizzontale, guard rail affettatori, strade non illuminate”.