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Di soluzioni tecniche strane nel mondo dei motori se ne sono viste davvero tantissime nel corso della storia, ma questa merita davvero molta attenzione. Si tratta infatti di un rivoluzionario (aggettivo più azzeccato che mai, in questo caso…) motore a 3 cilindri il cui nome è decisamente curioso, ma perfettamente attinente alla realtà: infatti si chiama Super 32 Rovescio, ed è frutto dell’estro di Daniele “Titus” Sabatini, titolare della neonata Nembo Motociclette di Roma. Si tratta infatti di un tricilindrico trasversale raffreddato ad aria e olio, con distribuzione monoalbero in testa a due valvole per cilindro, caratterizzato dal fatto che i cilindri sono… all’ingiù! Esatto, questo erotom…ops, scusate…motore è nato proprio per lavorare a testa in giù, come se fosse stato progettato nel mondo di Duplex, un pianeta fantastico a forma di cubo, anziché sferico, che esisteva mezzo secolo fa nei fumetti di Superman - quando il mitico super-eroe svolazzante in Italia si chiamava, guarda caso, Nembo Kid – dove tutto girava al contrario di quanto accadeva sulla Terra.
Tornando a questo curiosissimo quanto interessante pezzo di meccanica, è stato pensato in modo che il “basamento”, piuttosto compatto, funga da elemento stressato nel telaio in modo che il blocco cilindri sia libero da qualunque stress meccanico esterno; i cilindri invertiti, dal canto loro, godono di raffreddamento migliore. La lubrificazione è ovviamente a carter secco, in modo che l’olio, prelevato ovviamente da un serbatoio esterno, venga comunque spinto dalla pompa ovunque sia previsto che debba andare. I collettori di aspirazione sono verticali davanti ai cilindri, con il filtro dell’aria dietro al cannotto di sterzo, mentre quelli di scarico, chiaramente, sono posteriori, in basso.
Per questo motore si parla di cilindrate da 1.814 a ben 2.097, e di potenze da 160 a 250 cavalli, con valori di coppia motrice da 16,5 a ben 24,5 kgm, senza utilizzare alcun tipo di compressore: per darvi un’idea, il motore Triumph Rocket III da 2.400 cc gode di 22,5 kgm di coppia.
Nembo Motociclette, dicevamo. Si tratta evidentemente di un marchio nuovo di zecca, nato per produrre moto totalmente Made in Italy. Non essendo” Titus” Sabatini un fanatico delle moto carenate né tantomeno dell’utilizzo della plastica a gò gò, la motocicletta deputata ad ospitare questo motorone godrà di un telaio e una carrozzeria minimali, in modo da lasciarlo bene in vista.
«Ho scelto questa particolare architettura “upside down” del motore per motivi sia estetici che funzionali» dice Sabatini. «Amando le motociclette, e considerandole la massima espressione dinamica della fusione tra uomo e macchina, è ovvio che il mio concetto di moto ponga il motore al primo posto. Inoltre preferisco i motori raffreddati ad aria; mi piacciono anche quelli a liquido, purché abbiano comunque cilindri e teste alettati. Personalmente trovo prive di anima le moderne naked sportive, dove spesso il motore è fin troppo nascosto, e troppo evidentemente raffreddato a liquido: mi duole vederlo ingabbiato in un telaio e umiliato sotto dei pezzi di plastica. Così ho pensato che un buon sistema per avere un bel motore raffreddato ad aria bene in vista su una naked moderna fosse quello di capovolgerlo!
Come sapete, motori di questo tipo non sono una novità assoluta, visto che hanno equipaggiato parecchi celebri aerei da combattimento, specialmente durante la seconda Guerra Mondiale: la cosa inusuale sta nel fatto di utilizzarlo su una moto, combinando forme e funzioni in modo interessante.
Era mia intenzione costruire una motocicletta di grossa cilindrata e con prestazioni elevate, che apparisse moderna ma con uno stile classico. Una moto fatta di poche parti ma di pregio, utilizzando naturalmente fibra di carbonio e leghe leggere, in modo che il risultato finale non fosse troppo pesante, anzi.
Non mi interessava realizzare un mezzo dal look estremo, ma che si presentasse come una moto vera, non come un robot manga. Il motore invertito mi ha consentito di raggiungere in pieno questo obiettivo.
Ho disegnato e costruito una moto, la Super 32, dove il motore, tramite un carter super-compatto completamente piazzato sopra i cilindri e relative teste, fa la funzione del telaio, mentre i cilindri sono completamente liberi. Ho deciso di piazzarci sopra un piccolo traliccio davanti e un telaietto minimale dietro, non connessi tra loro (in tubi di acciaio, perché carbonio, alluminio e titanio in questo contesto non sarebbero serviti a nulla, viste le ridotte dimensioni in gioco), più per motivi estetici e di tradizione che per reali necessità strutturali, in quanto l’elemento di connessione tra il cannotto di sterzo e la sella potrebbe tranquillamente essere costituito dallo stesso carter motore, appositamente modellato per quello scopo. Mentre il forcellone posteriore in fibra di carbonio è infulcrato su un’altra struttura collegata al carter stesso.
Insomma, per prima cosa, dovevo costruire un motore aspirato invertito, naturalmente omologabile Euro 3, con precise specifiche tecniche ed estetiche. Così ho trovato un interlocutore ideale nel bravissimo quanto apprezzato ingegner Giovanni Mariani (la cui sede operativa si trova a Fizzonasco, alle porte di Milano, ndr). Giovanni, assieme al suo giovane e valente staff di progettisti, composto dagli ottimi ingegneri Fabio Falcone, Alessandro Sobacchi e Marco Fasani, ha sviluppato per la Nembo Motociclette un motore molto potente ed estremamente compatto, concretizzando esattamente quanto desideravo. Sandro Carò, meccanico-gentleman (dove il limite tra meccanico e ingegnere inizia davvero a diventare effimero) si è personalmente preso in carico della fase di industrializzazione del motore stesso, peraltro con consigli molto preziosi ».
L’incredibile Nembo Super 32 avrà forme decisamente interessanti, e sarà molto leggera: i pesi a secco varieranno da soli 140 a 155 kg (!) a seconda delle configurazioni, con un’eccellente distribuzione delle masse. La moto, inoltre, potrà essere “corta” o “ lunga” a seconda del forcellone posteriore utilizzato: nella configurazione attuale, con forcellone lungo 670 mm, l’interasse è di 1.450 mm.
Questa moto così particolare sarà prodotta su richiesta, e i primi due prototipi verranno presentati prima del prossimo Natale. Magari li vedremo al prossimo Eicma?
Fonte: The Kneeslider