Inoveli: un acceleratore alternativo, pronti a cambiare?

Inoveli: un acceleratore alternativo, pronti a cambiare?
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
L'azienda francese propone un sistema alternativo per "darci il gas", con un manettino invece che la tradizionale manopola. Proviamo a capire se può servire veramente
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
23 gennaio 2014

Punti chiave

 Se il nome Inoveli non vi dice niente state tranquilli: siete in ottima compagnia, perché dubitiamo che ci siano motociclisti - a parte forse qualche francese - che ne abbiano sentito parlare prima di ora. Ma pur non aspettandoci una rivoluzione epocale attraverso il loro prodotto, il comando acceleratore per moto, quad, jetski e chi più ne ha più ne metta FV-01, non saremmo stupiti se la Casa transalpina entrasse nei radar di diversa gente.

 

Siamo i primi a pensare che non ci siano reali necessità di cambiare il comando acceleratore a cui tutti siamo abituati, che ha preso piede prima unversalmente prima della seconda guerra mondiale (all'inizio c'era di tutto, dal pedale stile automobilistico al manettino tipo comando dello starter) ma allo stesso tempo non pensiamo che una soluzione vada necessariamente scartata senza provarla solo per questioni di abitudine.

 

Pensate ad esempio al comando del freno posteriore a manubrio, introdotto da Doohan quando tornò alle corse dopo l'incidente del 1992 ad Assen. Nato per necessità - Mick aveva perso quasi completamente la mobilità della caviglia destra, e si fece togliere del tutto il pedale per evitare di azionarlo involontariamente, pur dovendo fare molto affidamento sul freno posteriore per il suo stile di guida - venne utilizzato da altri piloti per poter chiudere la traiettoria a centro curva anche nelle pieghe più accentuate a destra, situazione in cui il piede non riesce ad azionare il comando tradizionale. Pochi anni dopo, altri piloti - Troy Corser per primo - lo usarono a mo' di controllo di trazione... ad azionamento umano, prima che l'evoluzione dell'elettronica ne rendesse superflui tutti gli impieghi. Il pensiero trasversale porta a volte benefici inattesi.

 

L'idea alla base dell'FV-01 assomiglia a quella già utilizzata su quad, jetski e motoslitte pur non riprendendola del tutto: il manettino dell'acceleratore si aziona comunque con il pollice della mano destra, ma con un'azione più simile a quella della chiusura del pugno piuttosto che alla spinta in avanti che conosciamo, come potete vedere dal video promozionale.

 

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Verrebbe da chiedersi il perché di una simile invenzione, che non sembrerebbe portare benefici tangibili rispetto alla rotazione della manopola a cui siamo abituati. In realtà la cosa non è del tutto vera: il sistema Inoveli consente di non variare mai la posizione della mano e dell'avambraccio destri, semplificando probabilmente i movimenti in sella. La cosa potrebbe tra l'altro ridurre l'affaticamento del polso e dell'avambraccio, limitando di conseguenza lo stress su muscoli e tendini che genera quella sindrome compartimentale di cui soffrono diversi piloti.

 

Un altro beneficio è quello di poter tenere sempre almeno un dito della mano sulla leva del freno, rendendo più pronta l'azione d'emergenza anche se facilita per contro l'azionare contemporaneamente acceleratore e freno anteriore, azione che porta nel migliore dei casi a qualche spavento. E anche perdere alcuni automatismi tanto consolidati potrebbero rendere l'adozione di questo comando non semplicissima da parte dei motociclisti di più lungo corso.

 

Voi che ne pensate? A prescindere dal prezzo (230 euro!) lo vorreste sulla vostra moto o vi tenete stretti la vostra cara, vecchia manetta?

 

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