Intervista a Stefan Pierer, Ceo KTM Sportmotorcycle

Intervista a Stefan Pierer, Ceo KTM Sportmotorcycle
Abbiamo incontrato a Salisburgo, nella sede della Red Bull, l'amministratore delegato di KTM al quale abbiamo chiesto "i segreti" della sua azienda. E su Valentino...
10 ottobre 2011

1) In un momento di crisi la maggior parte delle aziende rallenta lo sviluppo di nuovi prodotti, KTM invece?
«KTM in questi anni ha puntato tutto sull'innovazione e sul lancio di nuovi prodotti, anche in ambiti diversi da quelli che riguardano il proprio core business. Con questa formula oggi siamo tornati ai livelli che avevamo raggiunto prima della crisi. La politica di puntare solo a risparmiare i costi e a mantenere i prodotti non fa parte del nostro Dna. Basti pensare al segmento off-road, in un momento di crisi piena, noi occupavamo già una posizione di leadership con i motori 250 e 450 cc. Eppure abbiamo voluto fortemente investire per creare il nuovo motore 350 cc. e, anche grazie al grande lavoro di Tony Cairoli, abbiamo dimostrato di aver avuto ragione. Certo, siamo stati anche fortunati perché la crisi era meno pesante nel settore off-road mentre ha toccato soprattutto il segmento delle stradali supersportive, comunque anche noi l'abbiamo sentita in maniera forte e oggi possiamo ritenerci soddisfatti delle scelte fatte»


2) In Italia l'enduro racing ha superato il segmento delle supersportive, come avete fatto a prevederlo tanti anni fa?
«In realtà non avevamo previsto che le cose andassero esattamente così. Sapevamo però che continuando ad innovare e a lanciare nuovi modelli avremmo conquistato quote di mercato. Il 40% della nostra produzione è fatto da moto enduro racing, in molti paesi la nostra quota di mercato in questo segmento è compresa tra il 40 e il 50%. Vogliamo far crescere ancora le nostre quote di mercato negli USA anche grazie alla partecipazione al Supercross di Dungey e Roczen. Il lancio del motore 350 nell'enduro è stato un grande successo fin da subito ed è una dimostrazione che siamo sulla strada giusta, spingendoci ad andare avanti così»
 

Ktm enduro 350
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Motore 250 per la Moto3
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7) Quanto e' importante per voi la partnership con Red Bull?
«E' molto importante. Si tratta di un rapporto di lunga data. E' anche un'amicizia tra i proprietari delle due aziende. Abbiamo la stessa mentalità e la stessa visione delle cose. Anche l'aiuto economico che ci fornisce Red Bull con le sue sponsorizzazioni è molto importante. E poi le nostre sedi sono fisicamente a pochi chilometri di distanza»




8) Ducati, azienda europea che come voi investe sui prodotti e sul Racing ha fatto bene a prendere Valentino Rossi?
«Io penso che ci voglia grande rispetto per Ducati. E' un costruttore che produce ottime moto ed è un brand che apprezzo molto. Sfortunatamente non ha funzionato con Valentino ma penso che non sia una questione di motore quanto di telaio e credo che l'esperienza degli uomini Ducati, insieme a quella di Rossi e di Jeremy Burgess, non in questa stagione perché è troppo tardi, ma nella prossima, offrano tutte le garanzie per far risalire Ducati in MOtoGP. 
 

Stoner sulla KTM 125 nel 2004
Stoner sulla KTM 125 nel 2004


Io glielo auguro sinceramente perché li sento molto vicini come marchio "non giapponese" e penso che condividano con noi la mentalità. Sono stato molto contento quando Stoner ha vinto il Mondiale con Ducati, perché Casey è stato il primo pilota a vincere un GP in Classe 125 con Ktm (in Malesia nel 2004). E' vero che quest'anno Casey probabilmente sta facendo lo stesso con Honda, ma con Ducati era meglio!»
 



 

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