Italy 500 Miles: c'eravamo anche noi. Ecco com'è andata [VIDEO]

Giunto alla nona edizione, l'evento organizzato dalla concessionaria Harley-Davidson Parma prevede un percorso di 500 miglia da completare in 24 ore. Il nostro inviato si è infiltrato nella community di possessori delle moto di Milwaukee e ci ha raccontato di che cosa si tratta
21 luglio 2023

Quando la redazione mi ha proposto di partecipare alla Italy 500 Miles di Italia di Harley-Davidson Parma, a un primo impatto mi sono trovato un po' scettico, poiché fino a quel momento avevo pensato che eventi del genere fossero solo per i veri fanatici del marchio.

Con il passare dei giorni, invece, le mie perplessità sono venute, via via, meno e, alla vigilia dell'evento, mi sono ritrovato bello carico di entusiasmo e di aspettative.

Ma andiamo con ordine. La manifestazione, giunta alla sua nona edizione, e si svolge nello spazio di 24 ore, stabilite per percorrere 804 km e qualche cosa.

Il percorso è disseminato da check point dove vengono consegnate le indicazioni per arrivare al punto successivo. Facile, direte voi: basta mettere sul navigatore l'indirizzo del punto di controllo, senza impazzire a guardare cartelli e punti di riferimento. E invece no: perché durante il percorso, quello navigato, che è diverso da quello del navigatore, ci può essere un check point segreto e, se non si ha il relativo timbro, non si potrà procedere, ovvero non verrà consegnato il roadbook successivo e si dovrà tornare indietro al punto precedente.

Per partecipare, Harley-Davidson italia mi ha messo a disposizione una Street Glide Special, nera con le sue cromature scintillanti e, sopratutto, lo stereo, che ho usato fin dal primo chilometro.

La concessionaria che organizza l'evento è anche il punto di partenza di questa piccola impresa. Mettiamo in borsa i gadget di rito, il kit di sopravvivenza con Parmigiano, barrette e bibite energetiche, e via verso la prima tappa, direzione Soncino.

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Timbriamo al check point e via ancora verso le alpi bergamasche, da Peghera di Taleggio al Passo San Marco, poi scendiamo in Valtellina. Sono le otto di sera, è l’ora del tramonto e l’ultimo sole che illumina le montagne attorno mi fa pensare a dove sarò quando lo rivedrò, chi lo sa.

Passando da Morbegno, arriviamo in Valchiavenna e ritiriamo il prossimo roadbook. Oltrepassiamo il confine con la Svizzera quando ormai è buio, direzione San Maurizio. È sabato sera ma non c’è nessuno in giro e incrociamo pochissime auto. Passato Sainkt Moritz, decido di fermarmi un attimo. Sono le 23, fa freddo e comincio ad aver fame. Mi fermo lungo la strada, in un buio denso. Il cielo è nuvoloso, niente stelle né luna. Pacco di sopravvivenza, mangio un pezzo di Parmigiano e mi muovo un po’ per scaldarmi.

Riparto, stereo a manetta con i Pink Floyd e il loro Atom Earth mother, mai una colonna sonora fu più azzeccata al momento che stavo vivendo: strada deserta, notte, la luna che comincia a farsi vedere tra le nuvole e David Gilmour che mi tiene compagnia tra le curve.

Per leggere il roadbook uso la luce del flash del telefono e, anche se ho il timore che a un certo punto salti fuori un cervo che mi attraversa la strada o un poliziotto che mi “spaletta”, posso dire che questo viaggetto mi sta proprio piacendo.

Finalmente, dal buio della notte, compare un piccolo villaggio ed ecco il check point, sono un po’ infreddolito ma nulla di che. Ritiro il roadbook successivo e leggo Stelvio, sono felice, si torna al di là del confine. E' tardi e, tra una cosa e l’altra, sbaglio strada, e seguo direttamente il passo ma prima di lasciare il confine: Flash! Un autovelox mi saluta. Fortunatamente è uno di quelli che fotografa solo da davanti, graziando noi motociclisti, ma vedremo tra 90 giorni…

Mi perdo, imposto il navigatore e salgo dalla parte lombarda, sbucando dall’ Umbrail Pass. A questo punto ho due colpi di fortuna: il primo è che non c’era il check point segreto e quindi non sono stato squalificato, il secondo è che per un evento di ciclismo che ha avuto un ritardo, il versante altoatesino previsto dal percorso era chiuso, quindi gli altri sono rimasti bloccati fino alla fine dell’evento.

Ne approfitto per riposarmi e bere un the caldo, perché la salita allo Stelvio è molto fredda. Al passo, infatti, piove e ci sono 2 gradi. Devo aspettare l’apertura del check point (sì, anche i punti di controllo hanno un orario di apertura e chiusura).

Riparto, mi fiondo verso valle come una frana per tornare a temperature estive. Prossimo check point Edolo, ci arrivo dopo aver affrontato l’Aprica. Beh ora sono le tre del mattino e comincio ad essere stanco, quindi mi sdraio su una panchina per dormire almeno un trentina di minuti, doveroso se si vuole rimanere lucidi alla guida.

Mi risveglio, do una pulita alla visiera del casco, mi lavo la faccia e mi rivesto, pronto a partire con una gran voglia di fare strada. Si punta verso sud, sul Lago d’Iseo. Alle mie spalle verso nord il cielo comincia a schiarirsi e le temperature salgono. Rimuovo la membrana termica del completo: il sole è tornato e a breve comincerà a fare sul serio.

Ecco il roadbook che indica Cremona, ormai è fatta. Abbandono un po’ a malincuore le curve montuose per le statali assolate e a perdita d’occhio della pianura Padana, strade che non sembrano finire mai. E' domenica mattina, sono le 6 e si vedono i primi ciclisti uscire per pedalare prima del gran caldo. Si vedono anche i primi motociclisti, un po’ più tardi, che con le tute di pelle si dirigono verso le montagne per poi vantarsi al bar, indicando sulle proprie gomme fin dove son riusciti a piegare. Incrociandoli li saluti, ma tu non sei una stella del mattino come loro: sei l’angelo nero che è in giro dal giorno prima e si è macinato tanta di quella strada che, ormai giunto all’ultimo check point e ritirato il successivo roadbook, quando leggi distanza 120 km da Parma, ti sembra un viaggio di pochi minuti.

Arriviamo a destinazione: è un ristorante pizzeria, ottima idea. Sono circa le 10 di mattina, parcheggio e mi stiracchio guardando la Street Glide e dico “che bello”. Mi fregiano della spilletta e poi alle 11 il pranzo, a base di prodotti tipici: prosciutto crudo di Parma e tortelli d’erbetta, offerto dall’organizzazione. Che bello, che avventura. Se all’inizio ero molto scettico, ora non lo sono più.

La 500 miglia è un avventura da fare: è stato uno dei miei viaggi più belli in assoluto, supportato da un'organizzazione fantastica e impeccabile, formata da donne e uomini del Parma Chapter.

Se, come me, non possedete un'Harley, noleggiatela e partecipate. Dopo la quinta volta sarete fregiati della spilla dorata, io me lo sono posto come obiettivo.

Se vi ho convinti o meno lasciatemelo scritto nei commenti. E che Dio vi benedica, ciao!

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Via Privata Bastia, 5
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https://www.harley-davidson.com/it/it/index.html

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  • Cilindrata 1.868 cc
  • Potenza 89 cv
  • Peso 359 kg
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Potenza
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Pneumatico anteriore
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Inizio Fine produzione
2020 2023
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