Joachim Sauer, KTM: "Freeride 250R, una moto per divertirsi"

Joachim Sauer, KTM: "Freeride 250R, una moto per divertirsi"
Il Product Manager della Casa di Mattighofen ci parla della famiglia Freeride e della nuova arrivata, la 250R, alla vigilia del press test
28 agosto 2013

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Castelvecchio Garfagnana, tenuta Il Ciocco | Non è un caso se KTM ha scelto la Toscana, e nello specifico la splendida ambientazione de Il Ciocco, per la presentazione della famiglia Freeride 2014. Chi mastica di fuoristrada assocerà subito la località all'Hell's Gate, una delle più note gare di enduro estremo, e i meno giovani forse ricorderanno le (ormai purtroppo dimenticate) tradizioni trialistiche del luogo.

 

Due chiacchiere con Joachim Sauer, Product Manager KTM, ci fanno scoprire anche che Il Ciocco è uno dei test bed, dei terreni preferiti dalla Casa austriaca per sviluppare le proprie enduro, tanto che senza esagerare una settimana su due è facile incontrare da queste parti collaudatori su moto arancioni. Abbiamo approfittato della disponibilità di Joachim per chiedergli qualche informazione in più in anteprima sulla famiglia Freeride, e nello specifico sulla nuova arrivata, la 250R.

 

Iniziamo da un breve consuntivo dopo quasi due anni di vita del modello più vecchio: la 350R ha soddisfatto le vostre aspettative?

«Direi proprio di si: abbiamo venduto più di 4000 Freeride in circa 18 mesi - poco meno della EXC di pari cilindrata. Le vendite ovviamente sono andate molto bene subito, con una progressione molto rapida nei primi mesi, per poi affrontare il calo fisiologico e un assestamento su un valore che consideriamo ottimo - puntiamo a produrre 2500-3000 Freeride l'anno di qui a venire»

 

Qualcuno però sembra non aver colto subito il messaggio che volevate mandare con Freeride. Forse il marchio KTM, da sempre legato alle corse, al motto di Ready To Race, potrebbe aver tratto in inganno qualcuno?

«In effetti qualcuno dei nostri clienti si è trovato in mano qualcosa di diverso da quello che si aspettava, e ha venduto la moto dopo poche uscite. Ma più che di un'errata interpretazione legata al marchio penso che abbiano usato la Freeride sul percorso sbagliato: non è certo una moto estrema, fatta per fare il tempo sulla pista da cross o con la quale affrontare le prove in linea. E' un mezzo nato per divertire, che privilegia la facilità di guida, capace di blandire le doti di guida del suo pilota. In KTM ci piace dire che la Freeride vi fa sentire due o tre livelli più in alto di quanto non siate - è una moto sulla quale, arrivati in cima ad una salita, vi guardate dietro e vi chiedete come avete fatto ad arrivare fin lassù»

 

Veniamo alla 250R: perché la scelta di un due tempi?

«Noi di KTM abbiamo sempre creduto nel due tempi. Nel pieno della corsa al quattro tempi, quando sembrava che il due fosse morto, abbiamo spinto sulla nostra gamma a due tempi, e anche quando le percentuali vedevano una ripartizione 80/20 fra quattro e due tempi abbiamo saputo fare moto in grado di rispondere alle esigenze della clientela. La storia ci ha dato ragione, perché adesso le percentuali sono più vicine a 60/40, con tanti fuoristradisti che apprezzano le doti di leggerezza ed erogazione del due tempi. Offrire la possibilità di scelta anche su Freeride ci è sembrata una scelta naturale»

 

A chi piacerà la nuova due tempi?

«In generale Freeride è un concetto che esula dalle competizioni: io stesso ho un passato nell'enduro professionistico, ma amo l'accessibilità di Freeride. Mi piace affrontare percorsi che su una enduro specialistica sarebbero troppo impegnativi, e tornare a vedere posti che non avrei più voglia di raggiungere con l'impegno richiesto da una EXC. La quattro tempi è quindi più adatta ad una persona come me, che vede il fuoristrada più come escursionismo che come un'attività sportiva, mentre la due tempi - che è più leggera, più grintosa e sportiva e con una voce allo scarico un po' più piccante, probabilmente piacerà di più a chi è più giovane e ha più voglia di divertirsi in ottica sportiva. Anche se, all'atto pratico, 250 e 350 sono molto più vicine di quanto uno non possa pensare - la personalità è diversa, ma i concetti sono gli stessi»

 

Vi immaginate anche per Freeride una proporzione nelle vendite come sul mercato generale, con un 60% per la quattro tempi e 40 per la due tempi?

«No, crediamo che l'equilibrio sarà molto più paritetico - le nostre previsioni parlano di 50 e 50. Quando domani le guiderete entrambe capirete perché!»

 

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