I fattorini di Just Eat vincono la battaglia contro il precariato. Diventeranno lavoratori con contratto part-time e godranno di diritti come ferie, tfr, previdenza, etc...
30 marzo 2021
“Just Eat ha accettato di applicare ai rider il Contratto nazionale Trasporti Merci e Logistica integralmente – spiegano i sindacati Cgil, Cisl, Uil – articolando le diverse clausole e la necessità di maggiore flessibilità organizzativa attraverso un accordo aziendale”. In altre parole dopo che
la Procura di Milano ha suonato la sveglia, Just Eat ha fatto un importantissimo passo avanti nei diritti dei rider.
Non saranno più lavoratori autonomi, ma diventano lavoratori dipendenti, con la possibilità di scegliere tra vari tipi di
part-time, da 10, 20 o 30 ore. I turni verranno pianificati di settimana in settimana anche in base alle preferenze dei dipendenti che potranno "prenotarsi" tramite un'apposita app.
Insieme a un diverso inquadramento
i rider potranno godere di diritti come ferie, tfr, previdenza, integrazione salariale in caso di malattia o infortunio. Inoltre oltre al
salario fisso di 9,70 euro all’ora sono previste maggiorazioni per il lavoro straordinario, festivo e notturno, e rimborsi spese per chi utilizza un mezzo proprio (15 centesimi al km per chi usa uno scooter e 6 per chi si muove in bici. Il salario orario sale a 11,70 euro dopo due anni e rimane anche un bonus di 25 centesimi a consegna, che raddoppia dopo il raggiungimento delle 250 consegne mensili. Perché gli incentivi non si trasformino in un rischio si è messo un limite agli: solo le prime quattro consegne ad ogni ora. Sempre in tema sicurezza i rider oltre a ricevere le dotazioni di sicurezza (casco e indumenti alta visibilità)
godranno anche di una copertura assicurativa extra che in caso di incidente grave.