Kagayama Suzuki Katana 1000R: special racing per la formula TOT [GALLERY]

Una splendida moto da corsa dall'estetica retro realizzata da una delle leggende del racing Suzuki per una formula specifica che si corre a Tsukuba
19 maggio 2021

Il nome - ma anche l’estetica - di questa special è Katana, ma la sostanza non ha nulla a che vedere né con la GSX 1100S disegnata da Hans Muth, né con la nuova instant retro firmata dal nostro Rodolfo Frascoli. È un progetto di Yukio Kagayama, pilota e collaudatore storicamente legato alla Casa di Hamamatsu, che ha voluto creare una special al limite del prototipo per la formula Taste of Tsukuba. Quella che vedete nelle foto è la prima iterazione di questo progetto, detta “Unit 1”. Che il sito giapponese Autoby ha presentato raccontandola direttamente dalla viva voce di Kagayama.

Kagayama - che per la Katana ha sempre avuto un amore particolare - segue da tempo la formula, “Sono rimasto sbalordito: ci sono mezzi con motori raffreddati ad aria, telaio in tubi e doppio ammortizzatore posteriore che a Tsukuba girano sul piede del minuto. Ma essendo io un pilota di livello internazionale la cosa non è così semplice: posso correre solo nella classe Hercules, ed ecco quindi la scelta di usare un motore GSX-R 1000 montato su un telaio in acciaio della Katana raffreddata ad aria, opportunamente modificato nei supporti. Si tratta naturalmente della prima versione, Unit 1 appunto. Capiremo.”

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Yukio Kagayama ha quindi allestito la moto, creando un ibrido quasi prototipale. E ha vinto all’esordio con la sua Katana 1000R, che ha sviluppato in prima persona grazie anche e soprattutto alla sua esperienza di collaudatore Suzuki.

Il look Katana è creato dal cupolino e dal codino, realizzati su misura per riprendere le linee del modello originale. Il serbatoio invece è un’unità in FRP con interno in alluminio. normalmente disponibile in commercio, modificato tagliandolo a misura per adattarlo al telaio e alla lunghezza scelta per la posizione di guida. Il manubrio è naturalmente con uno schema a semimanubri montati su una piastra di sterzo ricavata dal pieno. I comandi freno (con registro remoto per il recupero della corsa) e frizione sono Brembo, mentre i blocchetti elettrici non sono le classiche pulsantiere utilizzate in gara, ma sono unità di serie. Il cruscotto è AIM.

Il propulsore è un GSX-R 1000L2, ovvero la versione 2012, che però a breve verrà modificato con alimentazione a carburatori; il telaio in acciaio, come già detto, è basato su quello della Katana originale anche se gli attacchi motore sono di realizzazione recente; il telaietto reggisella è montato sul telaio, mentre la sospensione posteriore monoammortizzatore lavora con un’unità Pro-link di derivazione Honda CBR 600RR. Il comparto sospensioni è misto: la forcella è stata prelevata da una GSX-R 1000, con kit cartuccia Öhlins, mentre il monoammortizzatore è proprio di produzione Öhlins. Brembo per i freni, ovviamente con pinze ricavate dal pieno.

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