Kawasaki a controllo vocale, la nuova tecnologia è già disponibile, ma come potrà evolvere?

Kawasaki a controllo vocale, la nuova tecnologia è già disponibile, ma come potrà evolvere?
Z900, Versys 1100, Ninja 1100SX sono le prime ad offrire l’integrazione con i sistemi di comunicazione. La strategia di innovazione prevede che il servizio sarà legato al proprietario e non alla moto
10 febbraio 2025

L’evoluzione legata ai sistemi dei controlli multimediali con il solo mezzo della voce ha offerto l’opportunità di integrare alcune funzioni direttamente in questi sistemi. Se nel mondo delle auto i comandi vocali sono una realtà già da qualche tempo, a quanto pare nessuno aveva pensato concretamente di poterla utilizzare a bordo delle moto relativamente alle informazioni e forse anche alle impostazioni della moto stessa. Naturalmente il presupposto principale è quello che si abbia un casco dotato di sistema di comunicazione efficace, da qua in poi è tutto ammissibile.

In effetti i sistemi di interfono più evoluti hanno già la possibilità di intervenire vocalmente sulla gestione del proprio smartphone, come per esempio la risposta delle chiamate, la gestione della musica e molto altro, ma mancava il piccolo grande tassello che rende possibile “dialogare” e interagire con con la propria moto. Pensare di dare un comando come “inserisci modalità di guida Rain” potrebbe essere in futuro qualcosa di concreto. A quanto pare l’integrazione tra uomo e macchina, anche grazie all’intelligenza artificiale, sarà sempre più accentuata. Per ora Kawasaki ha previsto 18 comandi, molti dei quali legati al sistema di navigazione e al sistema di multimediale per chiamate e musica, ma il sistema è solo agli inizi e le possibilità davvero molteplici.

Kawasaki, sempre molto orientata all’innovazione tecnologica, ha scelto la piattaforma di comando vocale Cerence, ovvero una società specializzata in intelligenza artificiale applicata alla mobilità. La particolarità del sistema è anche quella che questo è legato al proprietario del veicolo che, a fronte del pagamento di un abbonamento, potrà usufruirne. Una scelta curiosa che mette al centro l’individuo e non la moto stessa. È forse questo l’inizio di una nuova era?

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