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Se in campo automobilistico gli ADAS (Advance Driver Assistance System) sono una realtà diffusa e già proiettata nella guida assistita e autonoma, in campo moto stiamo appena iniziando a scoprire gli ARAS, acronimo di Advanced Rider Assistance Systems, e i prototipi che già da diverso tempo avvistiamo, ma anche gli annunci delle Case, parlano di un introduzione a breve nella produzione di serie perlomeno del controllo adattivo della velocità, la soluzione tecnologica che consente di mantenere una distanza (o un distacco in secondi) costante dal veicolo che precede, indispensabile anche per l'applicazione della frenata d'emergenza.
Fino ad oggi abbiamo visto solo prototipi basati su un radar frontale capace di percepire la presenza di un veicolo e permettere così alla centralina di controllo di regolare la velocità della moto in base alla distanza dal veicolo che precede: ma il sistema annunciato dal brevetto presentato da Kawasaki - e scovato dai nostri colleghi di bikesocial - è invece basato su telecamere stereoscopiche posizionate sul cupolino della motocicletta.
La scelta tra radar e telecamere nell'implementazione dell'ACC deve valutare pregi e difetti delle due soluzioni: il radar "vede" anche in condizioni di scarsa visibilità, come buio, nebbia o pioggia intensa, ma le telecamere stereoscopiche - cioè due telecamere poste ai due lati del cupolino - possono essere più efficaci nel riconoscere il tipo di veicolo (moto, auto, bicicletta...) inquadrato e possono permettere di sviluppare software più efficienti; il problema non è di poco conto, se già un documento dell'associazione europea dei produttori di motocicli mostra come, in alcuni casi, le auto moderne non dispongano ancora di sensori radar e algoritmi adeguati per rilevare le motociclette, e se la tecnologia radar non è - sotto questo punto di vista - ancora a punto per il mondo automobilistico, a maggior ragione potrebbe non esserlo per il mondo moto, dato che in genere le soluzioni tecnologiche vengono prima sviluppate per le automobili e solo dopo applicate alle "due ruote.
Kawasaki non è l'unica Casa ad aver pensato alle telecamere piuttosto che ai radar - Honda ha anch'essa presentato un brevetto simile - ma dato che ad Akashi hanno già pronte per il 2021 le prime moto provviste di ARAS Bosch, risulta quantomeno intrigante la possibilità di accoppiare sia le telecamere che i radar (anche posteriori) sulla stessa motocicletta. I modelli prescelti per il debutto potrebbero essere la Ninja SX, la Versys 1000 e la H2 SX SE.
Kawasaki
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20020 Lainate
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https://www.kawasaki.it
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