Kawasaki brevetta un 4 cilindri a due tempi sovralimentato

Kawasaki brevetta un 4 cilindri a due tempi sovralimentato
Soluzioni inconsuete perché finalizzate ad aumentare il rendimento e a ridurre le emissioni. Ha valvole a fungo e albero motore crossplane, è pensato come generatore per motocicli ibridi
4 luglio 2020

Arrivano dall'ufficio dei brevetti giapponesi i disegni di un motore Kawasaki innovativo. Si tratta di un quattro cilindri a due tempi, dotato di distribuzione bialbero e quattro valvole per cilindro, di compressore e di fasatura crossplane.

Perché tutte queste “strane” cose assieme?

Il brevetto si riferisce a un'applicazione per veicoli ibridi, moto piuttosto che tre ruote o quadricicli, in cui il motore termico serve appunto da generatore di corrente per la trazione ibrida. Significa che lavora sempre in un arco di giri vantaggioso in termini di efficienza e che permette una lunga autonomia.

Il due tempi, grazie alla fase utile ogni ogni giro dell'albero motore invece che ogni due come il quattro tempi, come è noto fornisce una potenza superiore a parità di cilindrata, oppure permette di ridurre la cubatura.

Ma ora immaginiamo una costruzione differente da quella solita, più simile a quella dei diesel a due tempi sovralimentati per applicazioni navali. Che sono fra i più efficienti in assoluto.

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Per rendere più pulito il due tempi come lo conosciamo, che in mancanza dell'iniezione diretta rilascia idrocarburi incombusti dalla luce di scarico, Kawasaki ha eliminato le luci di travaso e scarico aggiungendo una testata - potremmo dire - da quattro tempi, dove aspirazione e scarico sono controllati appunto dall'apertura e dalla chiusura delle valvole a fungo. Che sono quattro per cilindro e azionate da due alberi camme.

Mancando l'immissione generata dal movimento verso il punto morto inferiore del pistone (come avviene nei 2T), l'aria è immessa forzatamente con utilizzo di un compressore mentre termina l'espulsione dei gas combusti.
L'iniezione di carburante, diretta, avviene quando le valvole sono tutte chiuse. Il limite è nel range di utilizzo che è poco ampio, ma questo conterebbe poco perché il quattro cilindri si occupa di generare corrente al regime corretto e non di offrire direttamente la trazione.

Per ottenere la migliore rotondità di funzionamento (un ciclo completo avviene ogni 360°) e ridurre le sollecitazioni meccaniche l'albero motore ha una fasatura non a 180° (tipica del 4T) ma crossplane, con i perni di biella sfalsati di 90°.

Perché tutte queste complicazioni? Perché teoricamente il rendimento termico sarebbe più elevato rispetto a quello di un comune 4 tempi, addirittura superiore al 50%: fino al 70% secondo stime piuttosto ottimistiche.
Se così fosse significherebbe doppiare il migliore 4T, e significherebbe non essere troppo distanti dall'efficienza del motore elettrico, almeno dopo che  siano state considerate le perdite legate a produzione, distribuzione e stoccaggio dell'energia nelle batterie.

Vedremo presto una Kawasaki ibrida con questa soluzione? Impossibile saperlo senza una conferma dei diretti interessati.
I dubbi restano, ma il brevetto, intanto, è stato depositato.

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