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Per Kawasaki Heavy Industries le moto sono un'attività marginale in termini di fatturato.
Ma nelle moto Kawasaki crede da sempre e ne fa un vanto tecnologico. Tanto più che che la pandemia ha accelerato alcuni processi di cambiamento nella mobilità individuale mentre le normative ambientali stanno orientando lo sviluppo verso le basse emissioni.
Il gruppo KHI ha da poco annunciato un programma strategico e di investimenti, a medio e breve termine, nei quali i mercati americano ed europeo hanno molta importanza. Si tratta di aumentare la capacità produttiva, ampliare la produzione di nuovi modelli e creare nuovi posti di lavoro.
Hiroshi Ito, presidente di KHI Motorcycle & Engine Company, ha dichiarato che entro i prossimi cinque anni saranno investiti 265 milioni di dollari (225 milioni di euro) nell'ampliamento della capacità produttiva, prioritariamente negli Stati Uniti ma non solo.
Nei piani ci sono il potenziamento dello stabilimento esistente in Nebraska e la creazione di un nuovo impianto in Messico.
Parallelamente è stato detto che Kawasaki aumenterà gli investimenti legati allo sviluppo di nuovi prodotti, si tratta di modelli stradali innovativi – qualcosa è stato anticipato ma ci sarebbe molto altro in cantiere – con motorizzazioni ibrida, elettrica pura e a idrogeno. E senza tralasciare il settore del fuoristrada.
All'inizio del prossimo mese di ottobre Kawasaki moto che conosciamo cambierà in Kawasaki Motors LtD – come era stato anticipato un anno fa - e si occuperà di moto di produzione e di tutti gli sport motoristici, come appunto motociclette, moto d'acqua e veicoli ricreativi.
Amministratore delegato sarà lo stesso Hiroshi Ito, che il 6 ottobre al Takeshiba Port Hall di Tokyo presenterà la nuova società e i piani strategici.