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Lo studio dei carburanti alternativi e del loro futuro impiego investe una moltitudine di attori, molti dei quali fuori anche dal campo dell'automotive. L'obbiettivo della parziale o totale decarbonizzazione al fine del rispetto dell'ambiente non è quindi soltanto un tema affrontato dai produttori di carburante per autotrazione e dalle Case che producono i veicoli ma anche un importante e nodale tema per lo sviluppo del futuro del trasporto aereo.
I carburanti per gli aeromobili per ogni singola compagnia aera rappresentano una voce di costo non di secondo piano, mentre gli stessi produttori di velivoli cercano di spostare più in là il loro orizzonte e prepararsi ad un eventuale futuro dove i carburanti che muovono gli aerei potrebbero essere molto diversi da quelli che conosciamo oggi.
In questo contesto si inserisce il recente accordo tra Kawasaki Heavy Industries e Airbus: la prima è un'azienda dalla produzione trasversale a tanti ambiti (nautico e aerospaziale per citarne solo due...) ma che ha anche una divisione motociclistica - da poco scorporata e separata dalla parte relativa all'industra "pesante" - che punta anche sulla ricerca su carburanti alternativi, la seconda è leader mondiale nella costruzione di aeromobili civili. Entrambe le aziende sono certamente interessate allo sviluppo di carburanti alternativi e pochi giorni fa, in un comunicato stampa, hanno annunciato di aver firmato Memorandum of Understanding per collaborare alla preparazione dell’hydrogen fueled ecosystem, ovvero all'utilizzo futuro dell'idrogeno come carburante nell'aviazione. Molti gli aspetti e i temi da affrontare, a partire dalla hydrogen supply chain, dalla produzione dell’idrogeno alla sua consegna agli aeroporti e al trasferimento a bordo degli aeromobili.
Il protocollo d’intesa è stato firmato nel corso di una cerimonia a Tokyo, alla presenza di Stéphane Ginoux, Head of North Asia region for Airbus and President of Airbus Japan, e Motohiko Nishimura, Executive Officer and Deputy General Manager of Hydrogen Strategy Division, Kawasaki.
Attraverso questa iniziativa, Airbus e Kawasaki prepareranno insieme una tabella di marcia per affrontare le sfide della hydrogen aviation. Entrambe le parti saranno anche pioniere nell’implementazione di una hydrogen infrastructure for aviation, con particolare attenzione allo sviluppo di Airport Hydrogen Hubs.
"Siamo molto lieti di poter collaborare con Kawasaki Heavy Industries, leader mondiale negli sforzi per realizzare una società basata sull'idrogeno. Concludendo questa partnership, realizzeremo emissioni di CO2 praticamente zero e una società senza emissioni di carbonio nelle operazioni aeronautiche entro il 2050. Riteniamo che l'uso dell'idrogeno come fonte primaria di carburante sintetico e di aeromobili commerciali potrebbe ridurre significativamente l'impatto degli aerei sul riscaldamento globale", ha commentato Stephen Ginou di Airbus.
C'è da aggiungere che Airbus è impegnata da diverso tempo allo sviluppo della propulsione ad idrogeno dei propri aeromobili attraverso il programma ZEROe che ha da poco portato ad un primo passo concreto nello sviluppo di un aeromobile con propulsione a idrogeno e ha in corso altre partnership per portare l'idrogeno a pieno titolo nel trasporto aereo, con l'obbiettivo di sviluppare entro il 2035 il primo aereo commerciale a emissioni zero.
Motohiko Nishimura di Kawasaki Heavy Industries ha dichiarato: "L'idrogeno, un'energia pulita che non emette CO2 quando viene utilizzata, è il miglior combustibile sostenibile. Attualmente siamo specializzati nella liquefazione dell'idrogeno, del trasporto e delle infrastrutture di stoccaggio e trasporto alla base ricevente. Contribuiremo alla costruzione e all'espansione di la filiera per il mercato dell'idrogeno, che dovrebbe espandersi in futuro. La nostra tecnologia collega le aree di produzione di idrogeno e le aree di consumo, ed è una nuova strada dell'idrogeno chiamata 'Hydrogen Road''.
Kawasaki punta molto sul questo carburante e sta lavorando allo sviluppo e alla commercializzazione della tecnologia necessaria da monte a valle della filiera per l'uso dell'idrogeno che può essere trasportato in modo relativamente facile se portato a una temperatura di -253 °C e il suo volume conseguentemente ridotto a 1/800. Sviluppi di queste tecnologie posso avere importanti ricadute anche nel mondo delle celle a combustibile ma anche nel campo dei futuri motori endotermici alimentati a idrogeno, di cui già gira ad Akashi almeno un prototipo. L'impegno, tra l'altro, è ribadito dalla presenza di una società (Japan Hydrogen Energy Co) nell'universo Kawasaki che si occupa di realizzare in Giappone un progetto dimostrativo della catena di approvvigionamento di idrogeno liquefatto, ma non dobbiamo nemmeno dimenticare l'esperienza già accumulata da Kawasaki nel trasporto di gas liquefatti e nel loro stoccaggio.
Le due società, si legge nel comunicato, aiuteranno l'industria aeronautica a decarbonizzare identificando potenziali opportunità per l'idrogeno, sfruttando la sua esperienza nei rispettivi campi di competenza. Airbus fornirà informazioni sulle caratteristiche dell'aeromobile, sull'utilizzo dell'energia dell'aeromobile e sui lavori a terra su aeromobili alimentati a idrogeno. Kawasaki Heavy Industries fornirà una prospettiva per le tecnologie avanzate in vari elementi della catena di approvvigionamento e creerà anche uno schema di sviluppo delle infrastrutture per la fornitura di idrogeno agli aeroporti di destinazione.
Fonte e foto: Kawasaki,