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Negli USA costa l'equivalente di 4.400 euro ed è una snella dual sport per facili sgroppate in fuoristrada.
E' la Kawasaki KLX 230, disponibile anche in versione S (con sospensioni di escursione diminuita) e adesso anche nell'allestimento SE, sigla che distingue le versioni Kawasaki più dotate.
In Italia l'ultima KLX 250 è stata venduta nel 2016, veniva meno di 4.500 euro e aveva il motore raffreddato a liquido da 22 cavalli di potenza per un peso a secco di 138 kg. Era omologata Euro 3, per cui in Europa non è stata più importata.
Negli USA continua a essere disponibile, con alcuni aggiornamenti arrivati nel frattempo ma senza impianto luci e la sigla R, e con cilindrate salita a 300. Per l'impiego stradale esiste però l'omologa versione KLX 300, e poi c'è appunto la Dual Sport KLX 230.
E' spinta da un monocilindrico a quattro tempi di 233 cc raffreddato ad aria, l'alimentazione è a iniezione e il cambio è a sei marce. Ci sono la strumentazione digitale e l'avviamento elettrico.
Il telaio in tubi quadri e tondi di acciaio ha forcella teleidraulica da 37 mm con escursione di 220 mm, mentre il mono posteriore Uni-Trak regolabile fornisce una corsa ruota di 225 mm.
Le ruote sono da 21 e 18 pollici, i freni a disco misurano 240 e 220 mm, l'altezza sella è di 884 mm, il serbatoio è da 7,6 litri e il peso a secco è dichiarato in 132 kg.
La SE si distingue per una serie di novità nella dotazione: paramani, manubrio conico, paratelaio laterale, cerchi anodizzati neri, tabella portanumero, colorazione grafica speciale.
Oltre a Kawasaki anche Yamaha ha smesso di importare moto di quel segmento, come la TT-R230, e recentemente soltanto Honda ha proposto una nuova CRF300F.
Colpa di una domanda modesta e delle difficoltà omologative, questa la giustificazione comune, peccato perché la KLX 230 SE è una moto - come si dice - “furba”.