Kawasaki W230 e Meguro S1: è ufficiale arrivano anche in Italia!

Non scordiamoci del passato

"Kawasaki è da sempre attenta nel portare innovazione e nuove tecnologie nel mondo delle due ruote, con linee di design spesso futuristiche, ma non dimentica mai la strada che le ha permesso di diventare un marchio solido e affermato. Per questa attenzione alla sua storia, e per celebrare un passato importante, continua a proporre modelli classici che nel corso degli anni hanno alimentato una continuità storica mai interrotta". Sul mercato nostrano è sempre presente il modello W800 - probabilmente una delle migliori modern classic si possano desiderare - e ora sarà affiancato da due proposte più piccole (ed economiche). La lettera W reclama l'ispirazione a quella W1 650 del 1966 che fu la prima moto a quattro tempi di grande cilindrata di Kawasaki e non è solo un omaggio è proprio un attingere a piene mani al proprio heritage per cercare di conservarlo nel tempo. Non meno affascinante è la storia del marchio Meguro che, fondato esattamente cent'anni fa, è stato uno dei primi produttori giapponesi di due ruote e successivamente è stato acquisito da Kawasaki stessa. Negli anni però la Casa di Akashi ha mantenuto proprio su questo modello anche la versione Meguro per rendere omaggio a quella grande storia. Il ricorrere del centenario è il motivo per cui si dà oggi così risalto alla S1 il cui claim è appunto "Centennial Beat". 

W230 o S1, Kawasaki o Meguro... Ma cosa cambia?

Chi non è fan di questi modelli potrebbe essere confuso e la prima domanda sorge spontanea: ma cosa cambia tra una Kawasaki W1 ed una Meguro S1? 

Tranquilli: si tratta della stessa moto e le differenze sono prettamente estetiche. Come si può notare il serbatoio della Meguro S1 ha il serbatoio cromato con pannelli verniciati e, per dar importanza alla storia del marchio, un evocativo fregio Meguro. La sella è in tinta unita con cucitura bianca. Il serbatoio della W230 è invece verniciato e reca il badge W in 3D come quello della W800. La sella della W230 è bicolore e anche l'aspetto dei contachilometri è diverso per ogni moto.

Quindi vediamo ciò che hanno in comune, ovvero tutto il resto in primis il motore monocilindrico raffreddato ad aria, quattro tempi con albero a camme in testa di 233 cc e dotato di contralbero di bilanciamento. Ha una corsa di 66 mm ed un alesaggio di 67 mm. Si tratta dello stesso motore della Kawasaki KLX 230, un'unità solida e con prestazioni piacevoli soprattutto ai medio bassi regimi e per nulla impensierito dai 143 kg delle W1, S1 tra le più leggere della categoria.

Viene montato su un telaio tradizionale monoculla pensato per essere basso nella zona sella che infatti si trova a soli 740 mm dal suolo. La forcella telescopica tradizionale ha steli da 37 mm mentre dietro troviamo il classico doppio ammortizzatore con regolazione del precarico su cinque livelli con la consueta ghiera. 

I parafanghi sia anteriore sia posteriore sono in acciaio, lo scarico non può che essere “a bottiglia” e le ruote sono a raggi (con camera d'aria). Entrambe le moto hanno la strumentazione old style con doppio orologio che, come anticipato, differiscono nello stile e nelle finiture.

Non sono ancora stati comunicati i prezzi, ma le vedremo allo stand Kawasaki di EICMA e saranno commercializzate nelle colorazioni Metallic Ocean Blue/Ebony per la W230 ed Ebony per la Meguro S1.