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Anticipata da una paio di video teaser, giusto per solleticare la curiosità, la nuova Kawasaki Z650RS è stata svelata questo pomeriggio.
La nuova proposta si inserisce nel filone delle modern classic di media cilindrata che vede fra le maggiori esponenti della categoria la Yamaha XSR700, la Moto Guzzi V7 - cresciuto però di cilindrata già quest'anno – e la nuova Triumph Trident 660.
A vantaggio della nuova RS “piccola” di Kawasaki ci sono almeno un paio di ottimi motivi: la vicinanza con un modello di successo, qual è la Z900RS, e l'apprezzata base tecnica rappresentata dalla naked Z650.
E poi, se vogliamo, un richiamo estetico con una Kawasaki Z650 degli anni Settanta che è esistita per davvero ed era siglata Z650-B1 (1977). Anche se quella era una quattro cilindri, come la famosa Z1 del 1972 a cui si ispirò all'epoca, come voleva la tendenza del momento e che vedeva le quattro Case giapponesi sfidarsi sullo stesso terreno fatto di prestazioni e modernità.
La nuova Z650RS ha evidentemente un ruolo diverso, rivolgendosi a un pubblico di motociclisti interessato ad altri contenuti come lo stile in primo luogo.
L'estetica è decisamente ispirata alla Z650 presentata alla fine 1976, a partire dal colore verde smeraldo, ai filetti discreti sul serbatoio, dal codino a becco d'anatra ai loghi sulle fiancatine. La strumentazione e con doppio elemento rotondo, e custodie a ogiva come sulla 900, sopra al faro che è immancabilmente rotondo e con ghiera cromata; le luci sono a led.
Come nel caso della 900RS le linee sono però riviste in chiave moderna e con maggiore attenzione all'ergonomia, mentre le ruote a razze sottili vogliono ricordare i cerchi a raggi di un tempo: sono dorate sulla versione in verde e nere per altre due tinte.
Le tre colorazioni disponibili sono Metallic Spark Black, Candy Emerald Green e Metallic Moondust Gray / Ebony, quest'ultima con filetti sul serbatoio e sulle ruote in color ocra.
Tecnicamente la nuova RS riprende in toto la struttura meccanica e ciclistica della Z650 a eccezione della posizione di guida, qui più seduta e con il manubrio un poco più alto (50 mm) è più arretrato (di 30 mm).
La sella è alta 820 mm da terra ma c'è l'opzione a 800 mm.
Il motore è il generoso bicilindrico in linea di 649 cc, con distribuzione bialbero, otto valvole e cambio a sei marce. Fornisce la potenza di 68 cavalli a a 8.000 giri e una coppia massima di 6,5 kgm a 6.700 giri. Esiste anche in versione depotenziata a 35 kW (48 cavalli) per i neopatentati.
La ciclistica prevede il noto telaio a traliccio in tubi di acciaio, forcellone nello stesso materiale, forcella teleidraulica tradizionale da 41 mm e mono Back-link orizzontale.
Il doppio freno a disco anteriore da 300 mm ha profilo regolare - e non a margherita – e pinze assiali a due pistoncini, l'ABS Bosch è a due canali e il disco posteriore misura 220 mm.
Le ruote sono da 17 pollici gommate 120/70 e 160/60 e il peso è dichiarato in 187 kg in ordine di marcia, ovvero con il serbatoio da 12 litri pieno al 90%.
Prezzo e arrivo in vendita in Italia non sono stati comunicati