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Barcellona, Teatro Nazionale di Catalunya. Eccola qui! Dopo il teaser di qualche settimana fa, in cui Kawasaki ha iniziato a svelarci i primi tratti somatici del cupolino della ZX-10R Ninja 2016 - con la quale rinnova a distanza di quattro anni la sua ammiraglia supersportiva, e aggiorna la base per la Superbike con cui Jonathan Rea difenderà il titolo iridato il prossimo anno - ecco finalmente la presentazione statica della nuova "verdona".
L'ultima edizione della ZX-10R risale al 2011, eppure la mille Kawasaki non ha patito in queste cinque stagioni un complesso d'inferiorità nei confronti delle supersportive più recenti. Tanto da aver dominato quest'anno il mondiale Superbike con Jonathan Rea e Tom Sykes, il massimo campionato per le derivate di serie che peraltro la Ninja ha conquistato anche due anni fa, mentre nel 2012 e 2014 si è piazzata al secondo posto.
Il debutto della nuova edizione della ZX-10R (il primo modello risale al 2004) arriva quindi con la spinta del mondiale appena vinto e con il primato nella potenza per una mille a quattro cilindri ottenuto dalla H2 sovralimentata.
Non abbiamo citato la Superbike a caso, perché il modello 2016 della Kawasaki ZX-10R Ninja mutua molto dall'esperienza maturata nel mondiale riservato alle derivate di serie. Il telaio e diverse soluzioni ciclistiche derivano infatti strettamente dalla moto schierata dal team ufficiale Motocard, con geometrie e rigidità riviste. Non mancano una nuova evoluta forcella pressurizzata e un impianto frenante Brembo con pinze monoblocco che sostituisce il precedente Tokico con dischi a margherita.
Anche il pacchetto elettronico è stato rivisto: già completo sulla precedente ZX-10R in termini di funzionalità si è evoluto nella sostanza, ricevendo componenti hardware e software sviluppate nell'esperienza fatta su H2 ed H2R. Una serie di miglioramenti - che vedremo nel dettaglio sotto - tali da rendere la ZX-10R 2016 molto più veloce nell'uso in pista rispetto al modello che va a sostituire: si è parlato di un vantaggio di circa 2,7" a favore della moto nuova rilevato (con i tester ufficiali alla guida) durante un test comparativo.
La platea scelta per la presentazione davanti alla stampa specializzata mondiale è quella del Teatro Nazionale di Catalunya, a Barcellona. A svelare la nuova Ninja ci sono il neo campione del mondo Jonathan Rea e il suo compagno di squadra Tom Sykes, confermati per il mondiale 2016 sulla nuova e ancor più competitiva 10R, oltre ai progettisti e ai responsabili del team superbike che hanno contribuito allo sviluppo di questa nuova versione.
La nuova ZX-10R si mostra con una linea totalmente rinnovata, più aggressiva se possibile. L'impressione è quella di una moto più raccolta nelle dimensioni, maggiormente curata nella forma aerodinamica ma sempre con i tipici tratti che hanno reso famosa la Ninja più sportiva dell'intera famiglia. Il cupolino è addirittura più largo, ma questo ha permesso una superiore efficienza aerodinamica, mentre è più snella la coda che ha un nuovo gruppo ottico a led più compatto.
Le novità tecniche sono molte e importanti, nonstante la base meccanica e quella ciclistica siano sostanzialmente immutate. Il quattro cilindri in linea ha l'alimentazione a doppio iniettore, tre mappe motore, il cambio a sei marce estraibile e soprattutto una nuova gestione elettronica più evoluta grazie all'introduzione della piattaforma inerziale a sei gradi di libertà (sono misurati l'accelerazione lungo gli assi longitudinale, trasversale e verticale, il tasso di rollio e il tasso di passo. Il tasso d’imbardata viene invece calcolato utilizzando il software Kawasaki), in luogo dei semplici sensori ruota. Sono state riviste termodinamica, diagrammi di distribuzione e alzata delle sedici valvole. L'albero motore, sempre a fasatura regolare, ha inerzia diminuita del 20%, questo per avere maggiore accelerazione (un espediente già utilizzato sulla SBK). Non cambiano invece le misure caratteristiche di 76x55 mm, con una corsa piuttosto lunga anche se non come quella del Suzuki GSX-R. Affinamento anche per il disegno e nel trattamento dei pistoni forgiati che hanno mantello di altezza ridotta e peso sceso di 5 grammi.
L'alimentazione a doppio iniettore con corpi farfallati di sezione ellittica è stata affinata con le nuove valvole a comando elettronico ed è incrementato del 25% il volme dell'air-box. Alleggerimento per la frizione antisaltellamento, c'è il quickshifter di serie, che funziona anche in scalata montando il kit racing. La potenza massima è sempre di 200 cavalli a 13.000 giri ( ma va detto che questo motore è fra i primi a rientrare nella normativa Euro 4, il che penalizza le prestazioni) e la coppia massima è di poco aumentata raggiungendo i 113 Nm a 11.500 giri. Ci sono undici gradi di intervento del controllo di trazione gestite dalla nuova unità inerziale che gestisce anche il launch control (su tre livelli), l'anti impennata e il freno motore (due livelli di interventi). Da rilevare anche le novità del controllo di trazione S-KTRC di tipo ibrido predittivo/feedback regolabile su cinque livelli, del sistema ABS KIBS Bosch ulteriormente affinato in chiave sportiva e dell'ammortizzatore di sterzo Ohlins elettronico. Le tre mappature motore, novità è anche l'acceleratore ride by wire, forniscono potenza piena, ridotta all'80% e al 60%.
Il kit di potenziamento previsto per le gare eleva la potenza di una decina di cavalli solamente con i cambi di centraina e impianto di scarico (i collettori di serie sono già in titanio). Il kit comprende fra le altre cose le boccole per la regolazione dell'inclinazione del cannotto di sterzo e dell'altezza del perno forcellone, la chiave elettronica per la modifica dell'intervento dell'ABS, guarnizioni motore, cuscinetti di biella e per albero motore di 4 differenti spessori. Prezzo e disponibilità del kti sono da confermare.
Il telaio conserva il disegno a doppio trave superiore e le note dimensioni. E' costruito con elementi ricavati da fusione e stampaggio di lega d'alluminio. Le nuove quote vedono variazioni finalizzate alla maneggevolezza dell'avantreno e alla stabilità in accelerazione. E' stato infatti riposizionato il cannotto di sterzo, che può anche essere regolato nella sua inclinazione con le già citate boccole. La nuova forcella Showa è di tipo pressurizzato ed è stata sviluppata appositamente per questa moto utilizzando l'esperienza superbike, il mono posteriore è stato sviluppato sempre da Showa e ha camere separate per compressione ed estesione. Il nuovo doppio disco da 330 mm Brembo opera con la pompa radiale le pinze monoblocco M50. La rigidità del forcellone (con fulcro rgolabile) è stata ottimizzata intervenendo con dei rinforzi interni, inoltre è stato allungato di 15,8 mm. Il passo è di 1.440 mm contro i 1.425 mm precedenti. E' invece salito il peso: 206 kg in ordine di marcia, 5 kg più di prima, e con ovviamente l'ABS. Colpa soprattutto dei dispositivi necessari a far rientrare la moto nella normativa di omologazione Euro 4.
Il prezzo della nuova Ninja R non è stato comunicato, sappiamo soltanto che dovrebbe superare quella della versione attuale (16.610 euro) considerata appunto la nuova dotazione ciclistica e la nuova gestione elettronica.