KTM RC8 secondo 46Works

KTM RC8 secondo 46Works
Ovvero come trasformare una pistaiola RC8 in una naked molto atipica. Una special realizzata da Shiro Nakajima, quello di Ritmo Sereno, vincitrice dell'Hot Rod Custom Show di Yokohama
24 febbraio 2016

Shiro Nakajima si è fatto le ossa da Ritmo Sereno, celebre officina giapponese specializzata nella customizzazione soprattutto di moto europee anni Settanta e Ottanta, poi si è messo in proprio trasferendosi negli Stati Uniti e creando la sua firma 46Works. Fra i lavori più noti anche una riuscita R nineT che è stata esposta fra l'altro a Eicma nel 2014.

La filiale KTM Giappone, che ha ricordato pochi giorni fa l'iniziativa, gli ha commissionato una elaborazione su di un proprio modello. E Shiro ha scelto una RC8 per dare forma alla sua idea. Insomma una "Beast", riprendendo lappellativa originario della 1290 Super Duke, secondo il suo modo di vedere: una vera moto da pista ma con il manubrio alto e forme morbide in antitesi a quelle spigolose dell'originale modello austriaco.

La sua naked, che è stata premiata all'Hot Rod Custom Show di Yokohama con migliore special europea, ha conservato il minimo indispensabile della RC8, tanto che sulla bilancia è risultata alla fine più leggera di 20 chili rispetto alla versione carenata originale.

Prima di cominciare Shiro è andato a girare sulla pista di Tsukuba con la RC8 e ha deciso che la sua versione rivista non avrebbe stravolto la giusta posizione di guida, ma avrebbe invece esaltato – per quanto possibile – l'ergonomia.
 

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Ha costruito un nuovo serbatoio in lamiera di alluminio attorno all'air-box, un telaietto in alluminio sul quale appoggiare la corta sella con il codino monoposto e soprattutto ha realizzato una singolare copertura – molto avvolgente – del radiatore che ha caricato molto le linee in avanti. Ha usato cerchi Excel montati su mozzi Yamaha e KTM e ha costruito l'impianto di scarico interamente con tubi in titanio per avere alla fine un peso di appena 3,5 kg.
Il parafango anteriore proviene da una Ducati, strumentazione e frecce (all'estremità delle manopole9 sono della Motogadget, il faro rotondo della Posh e la luce a led posteriore della Daytona.

Gli esperti di Stupid Crown si sono occupati della verniciatura, sapientemente alternata a porzioni di alluminio perfettamente lucidato.

foto 46Works e Instagram

 

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