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Siamo, forse, finalmente, di fronte ad una vera evoluzione nel mondo del motocross e delle protezioni. Negli ultimi trent'anni i caschi si sono evoluti moltissimo, così come gli stivali ed i tutori per salvaguardare i legamenti del ginocchio, c'è, però, una protezione fondamentale ovvero la pettorina che non è riuscita a stare al passo con il progresso fatto dagli altri dispositivi di sicurezza.
Livello 1 o livello 2 che sia alla fine si parla sempre di un pezzo di plastica con alcune imbottiture che più che prevenire l'infortunio serve a riparare dai sassi sollevati e scagliati dalla moto che ci precedono. Cambiano i materiali, cambiano le tecnologie, a volte pure le soluzioni costruttive eppure il risultato è sempre lo stesso.
Ci sono due aziende che hanno implementato la loro tecnologia anche nel mondo del motocross. Finalmente aggiungiamo noi. Parliamo di Shot che ha realizzato, in collaborazione con in&motion, il primo airbag per il motocross ed Alpinestars che dovrebbe essere prossima al lancio del suo TechAir MX. Mentre la protezione di Shot l'abbiamo potuta testare in prima persona quella del marchio italiano l'abbiamo solamente, per il momento, toccata con le nostre mani e, incredibilemente, sembra a tutti gli effetti una pettorina normale.
Alpinestars ha deciso, grazie anche ai differenti regolamenti vigenti in america di farla indossare ad Austin Forkner, famoso per le sue cadute. Proprio il pilota della Triumph nel pomeriggio di Detroit, sesto round dell'AMA Supercross, è caduto facendo azionare il cuscino d'aria.
Recentemente si è svolto un incontro proprio tra le case produttrici di abbigliamento tecnico e le varie federazioni, in primis la FIM, nel quale si è discusso molto di tale tecnologia. Qualcosa dovrebbe già essere cambiato dato che lo scorso anno l'airbag in gara non si poteva utilizzare mentre, tecnicamente, nel 2025 si. Curioso è il caso di Jago Geerts che lo utilizzava in allenamento e nelle prove libere ma poi durante la manches no.
A fronte dei sempre più frequenti infortuni, sarebbe opportuno, secondo noi, divenisse obbligatorio proprio come sull'asfalto.