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La Commissione Trasporti ha concluso il suo lavoro e gli emendamenti al Codice della Strada sono stati meglio definiti. Li abbiamo analizzati qui nel pezzo di Alberto Raverdino: hanno subìto non pochi aggiustamenti rispetto alle dichiarazioni che il Ministro Salvini aveva rilasciato con generosità negli ultimi mesi ed ora dovrebbero approdare alla discussione definitiva nelle due camere. I tempi non sono certissimi.
Tra le cose che ci interessano di più c'è l'uso del cellulare alla guida. Premesso che nessuna sanzione farà cambiare abitudini a tanti italiani al volante -soltanto i controlli capillari darebbero risultati concreti- va detto che la Commissione ha cercato misure realisticamente severe. Multe da 250 a 1000 euro, che salgono per i recidivi a 350/1400, e poi la sospensione "breve della patente".
Intendiamoci, noi sappiamo che servirà a poco anche questa nuova misura, visto che sono in tanti a circolare impunemente senza patente (e senza assicurazione). Soltanto il fermo immediato del mezzo potrebbe colpire certa gente, ma è chiaro che non si potrà mai arrivare a tanto. Ma insomma. Sorpreso con lo smartphone in mano mentre guida, soltanto chi ha 20 punti sulla patente se la caverebbe senza danni. Chi ne ha da 10 a 19 si vedrebbe sospendere la patente per una settimana, chi ne ha meno di 10 la perderebbe per 15 giorni. Speriamo che si faccia qualche controllo in più.
Guardrail? I motociclisti probabilmente saranno presto riconosciuti come categoria vulnerabile e quindi da proteggere con attenzione particolare, ma tra il dire e il fare... La Commissione si è limitata ad accogliere un emendamento che prevede l'installazione della terza fascia del guardrail "ove prevista". Troppa vaghezza: la materia è molto complessa, ok, ma la sensazione è che tra Mit e Anas si perda del tempo.
Autovelox? Salvini ha recentemente annunciato strette per i Comuni e una moralizzazione generale, invece la Commissione si è limitata a rivedere un dettaglio della normativa: nel caso in cui si prendano più multe nello stesso tratto stradale (nello spazio di un'ora e con lo stesso gestore) non si sommeranno più le sanzioni ma se ne pagherà una sola: quella più grave, aumentata di un terzo.
Multe? Ci sarà un tetto massimo degli interessi, la maggiorazione non potrà essere superiore al 60% salvando così quei malcapitati che "si dimenticano" di pagare e oggi potrebbero trovarsi con migliaia di euro da sborsare dopo anni.
E a proposito, cosa si dice delle percentuali dei proventi delle multe da destinare alla sicurezza stradale? Niente di preciso, come al solito, ma soltanto generiche raccomandazioni.
E infine i neopatentati. Qui le novità sembrano equilibrate. Il periodo di limitazione alla guida passerebbe da un anno (tale è oggi) a tre anni, che non è poco. Ed è vero che sale per loro anche il tetto della potenza massima (semplificando, da 55 a 75 kW per tonnellata), ma gridare allo scandalo come hanno fatto alcuni giornali è esagerato. Perché è vero che se in famiglia c'è una automobile di media cilindrata, non ha senso che oggi sia vietata al neopatentato. Non stiamo parlando di una Lamborghini... e poi restano in vigore precisi limiti di velocità sia su strada sia in autostrada. Sempre che si riesca a farli rispettare.