La bici resiste. Nonostante il calo delle vendite, gli investimenti tengono e si guarda al futuro

La bici resiste. Nonostante il calo delle vendite, gli investimenti tengono e si guarda al futuro
Il mercato dei pedali negli ultimi quattro anni ha visto le montagne russe. La fotografia del rapporto CONEBI e il commento di ANCMA ridanno ottimismo e ci indicano il 2025 come data per il superamento degli eccessi di scorte
31 luglio 2024

Nella relazione di CONEBI (Confederazione Europea dell'Industria Bici, E-Bike, Componenti e Accessori) relativo al 2023 dell'industria ciclistica e da poco pubblicato si parla di resilienza, un termine che va di moda ma che aiuta a capire il momento impegnativo che l'industria della bicicletta sta affrontando dopo il "reset" del 2023. Ha saputo adattarsi ad una realtà economica più ampia, alle vendite eccezionalmente positive durante il periodo pandemico, alle interruzioni delle catene di fornitura e poi alla brusca frenata. Dai magazzini vuoti a quelli pieni, l'incubo di ogni manager. Una concatenazione di fattori (tra cui diminuzione del potere d'acquisto, aumento del costo della vita) ha portato come sappiamo ad una diminuzione delle vendite e a rivedere le previsioni su un mercato che era in esplosione. Ciò che emerge dallo studio di CONEBI, però, è una notevole capacità di recupero, un'elasticità se vogliamo, del settore.

Calo delle muscolari, leggera flessione delle elettriche

Il rapporto evidenzia come sia soprattutto la bici tradizionale ad aver subito un calo delle vendite in Europa, mentre per le e-bike la flessione sarebbe più contenuta nonostante, è bene ricordarlo, quest'ultime abbiano registrato un aumento di oltre il 50% rispetto ai livelli pre-pandemia.

Parlando di numeri: le vendite di biciclette hanno totalizzato 11,7 milioni di unità, in calo rispetto ai 14,7 milioni del 2022, mentre la domanda di e-bike è rimasta incoraggiante con 5,1 milioni di unità rispetto ai 5,5 milioni del 2022. Le vendite combinate di biciclette muscolari e biciclette elettriche sono state pari a 19,3 miliardi di euro, pari un calo dell'8,9% rispetto al 2022.

Anche la produzione ha subito un calo più marcato in risposta alla riduzione delle vendite e all'eccesso di scorte dell'anno scorso, a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento. CONEBI ritiene che il problema delle scorte in eccesso potrebbe essere risolto nel 2025, aprendo la strada a un successivo aumento della produzione.

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Gli investimenti tengono e guardano al futuro

Sempre il report ci informa che sono stati effettuati investimenti significativi nella capacità produttiva. Sono stati costruiti nuovi stabilimenti e magazzini in vari Paesi dell'UE. Gli investimenti si sono mantenuti elevati con oltre 1,9 miliardi di euro nel 2023, leggermente al di sotto dei 2,1 miliardi di euro registrati nel 2022, a testimonianza della continua fiducia e della prospettiva di crescita futura.

Dall'altro lato, il settore - che comprende oltre 1.200 aziende in tutta Europa - ha registrato una diminuzione dei dati sull'occupazione rispetto al 2022: in media, -5,5% rispetto all'anno precedente. Va notato che tale diminuzione varia in modo significativo da Paese a Paese.

Mentre alcuni mercati sono più sviluppati, altri devono ancora sperimentare la rivoluzione della mobilità delle biciclette e delle e-bike. CONEBI rimane ottimista sul fatto che il mercato europeo continuerà a crescere fino al 2030, prevedendo un aumento significativo della domanda. Per ottenere questa crescita del mercato, è essenziale un ambiente politico favorevole.

"Politiche efficaci a livello europeo, nell'ambito del Green Deal europeo e di una solida strategia industriale dell'UE, come la recente Dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica e il rapporto sul Percorso di transizione delle industrie della mobilità. sono essenziali per dare impulso alla bicicletta e all'industria ciclistica in tutta Europa. Le organizzazioni nazionali aderenti a CONEBI hanno un ruolo fondamentale anche in questo" è stato il commento di Massimo Panzeri, Presidente di CONEBI.

E in Italia? Il commento di Confindustria ANCMA

I dati del mercato europeo sono leggermente migliori rispetto alle tendenze nazionali che abbiamo delineato attraverso le nostre stime. E questo impone un impegno ancora più significativo nel nostro Paese per promuovere la cultura della bici e, soprattutto, lo sviluppo di un’infrastrutturazione ciclabile più consona. È presente ancora un grande potenziale di crescita in Italia, che ha solo bisogno di essere liberato completamente e accompagnato in maniera sussidiaria dalle istituzioni”. È quanto ha dichiarato il presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) Mariano Roman.

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