La Borsa Internazionale del Turismo su Due Ruote a MotoDays 2019

La Borsa Internazionale del Turismo su Due Ruote a MotoDays 2019
la Borsa Internazionale del Turismo su Due Ruote, che a Roma MotoDays ha visto la partecipazione di operatori e media internazionali in grado di emozionare e divertire grazie alle testimonianze dei tanti viaggiatori che si sono avvicendati sul palco dell’area #WelcomeBikers. C'eravamo anche noi!
9 marzo 2019

A Roma MotoDays 2019 non si celebra solamente l'esposizione motociclistica per il Centro e Sud Italia ma è anche la – provvidenziale – occasione per rilanciare tutta una serie di iniziative che spesso non riescono ad attirare la dovuta attenzione quando ci sono di mezzo presentazioni di nuovi ed attesissimi modelli a rubare la scena. Parliamo infatti della prima edizione della Borsa Internazionale del Turismo su Due Ruote, che a Roma Moto Days ha visto la partecipazione di operatori e media internazionali in grado di emozionare e divertire grazie alle testimonianze dei tanti viaggiatori che si sono avvicendati sul palco dell’area #WelcomeBikers; per noi di Moto.it un'ottima occasione per far conoscere qualche itinerario fuori dal comune!

i nostri Serena Liso e Antonio Privitera sul palco di #WelcomeBikers in compagnia di Cromilla
i nostri Serena Liso e Antonio Privitera sul palco di #WelcomeBikers in compagnia di Cromilla
Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Il format della BITM nasce per offrire ai motociclisti soluzioni concrete ed oggettive per i loro prossimi itinerari e, soprattutto, occasioni di contatto utili a formalizzare prospettive di viaggio. Fino al 10 marzo nell'aera turismo del padiglione 6 troverete tour operator motociclistici come MotoExplora o Modus Movendi, Libermoto, GoBiker o, se volete visitare gli Stati Uniti in sella ad una moto perfettamente in tema con il vostro sogno a stelle e strisce, Eagle Rider con in suoi tour in in sella alle Harley–Davidson; notevole la presenza di operatori provenienti da quasi tutti i continenti: dall’Argentina alla Slovenia, dal Portogallo al Messico, India, Grecia, Sudafrica, Turchia, Bulgaria ed Emirati Arabi.

Ma la BITM è stata la grande occasione per presentare a tutto il pubblico dei MotoDays le attività di Moto.it che hanno come focus i luoghi meno conosciuti della Sicilia, quelli più nascosti o soltanto meno noti al grande pubblico perché, diciamoci pure la verità, quando si parla di turismo in moto in Sicilia si pensa subito alle spiagge, all'Etna e a Taormina: località stupende, certo, ma siamo sicuri che non ci sia altro di straordinario da scoprire nella nostra isola maggiore, magari in un bell'itinerario in motocicletta?

È quello che abbiamo cercato di mostrare al pubblico dei MotoDays all'interno dei nostri due interventi nell'aera #WelcomeBikers moderati dalla motoviaggiatrice Cromilla, ve li proponiamo anche qui anche perché le richieste del pubblico dei Moto Days di trovare traccia di quanto abbiamo raccontato con le storie legate ai luoghi da scoprire grazie alle piccole avventure siciliane andava esaudita e magari chissà, in futuro non vi riserveremo la sorpresa di percorrere queste – e altre - strade insieme a voi... stay tuned!

Le Grotte della Gurfa: forse è qui la tomba di Minosse?
Le Grotte della Gurfa: forse è qui la tomba di Minosse?
  • La tomba di Minosse

    Non importa da quale punto approcciate la Sicilia, ma dirigetevi verso Sant'Angelo Muxaro alla ricerca della sepoltura, mai scoperta, di Minosse Re di Creta arrivato in Sicilia con le sue truppe alla caccia di Dedalo, il geniale artista, inventore e scultore che tra le sue opere annoverava anche il labirinto di Cnosso.

    Dedalo aveva aiutato la moglie di Minosse a tradire il marito con un toro sacro, unione da cui nacque il Minotauro e, se nessuno sarebbe contento di finire cornuto, figuriamoci il figlio di Zeus. Con un toro, poi. Roba da perdere la pazienza. Dedalo fu punito da Minosse per la sua collaborazione con la moglie e fu così rinchiuso all'interno del labirinto dal quale fuggì volando con ali di cera e piume fino a Camico (l'odierna Sant'Angelo Muxaro) dove trovò asilo e, anzi, divenne grande amico del re dei Sicani, Kokalos. Ma Minosse non l'aveva presa bene e assediò Camico per ottenere la testa di Dedalo. Kocalos, però, non aveva nessuna voglia di consegnarglielo e riuscì a blandire Minosse con doni, feste e regali acquisendone la fiducia fino a farlo però soffocare dalle proprie figlie mentre faceva un bagno caldo. Ora, sappiamo che la salma di Minosse non fu riportata a Creta; ma dove venne seppellita? Da Sant'Angelo Muxaro raggiungete le Grotte della Gurfa, un affascinante complesso architettonico scavato nella roccia e risalente all'età del bronzo: lì la leggenda vorrebbe fossero le spoglie mortali di Minosse ma... c'è sempre un ma; da altre e più recenti ricerche sembrerebbe che la tomba di Minosse sia pochi chilometri oltre, sull'incredibile Monte Guastanella, una piccola collina di 250 metri dalla quale immergervi nella grandiosità del paesaggio siciliano. Trovare questi luoghi non è semplicissimo, ma sarà la vostra piccola avventura siciliana.

Gibellina Nuova e le sue opere d'arte
Gibellina Nuova e le sue opere d'arte
  • Gibellina Vecchia e il Cretto di Burri

    Nel 1968 un terremoto, un brutto terremoto, sconvolse la Valle del Belice (vicino Trapani), demolendo anche il paese di Gibellina. Superato lo shock e seppellite le quasi quattrocento vittime, viene decisa la ricostruzione ex novo di Gibellina in un nuovo sito circa 15 chilometri più ad ovest e grazie alla lodevole iniziativa dell’allora sindaco, Ludovico Corrao, si scelse di farne un territorio aperto all’arte contemporanea, una città che nelle migliori intenzioni avrebbe dovuto rappresentare una delle capitali europee dell'arte. Il risultato, però, fu un agglomerato urbano freddo e dispersivo, dove gli abitanti cooptati e trapiantati in un contesto - che forse non avevano chiesto - scarseggiano e vivono la Nuova Gibellina come estranei. Molte le opere d’arte di artisti contemporanei come Sinagra e Pomodoro che punteggiano le strade, molte le architetture che non sfigurerebbero forse altrove ma forse qui, in piena valle del Belice, sono cattedrali nel deserto velleitarie e decontestualizzate, senza vita. Ma anche per questo vale la pena di scoprirle, cercare – non è facile arrivarvi in moto e le indicazioni sono da road book – il Cretto di Burri, l'opera monumentale ed epica che ricopre l'intera area della Gibellina Vecchia distrutta dal terremoto e, per una volta, ascoltare il silenzio e prendersi il tempo di riflettere.

Gli incontri all'area #WelcomwBikers proseguono per tutta la durata di Roma Moto Days, vi aspettiamo!

Il Cretto di Burri, che ricopre come un manto di cemento l'area dove sorgeva Gibellina, distrutta da un violento terremoto.
Il Cretto di Burri, che ricopre come un manto di cemento l'area dove sorgeva Gibellina, distrutta da un violento terremoto.

Hot now