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Il prossimo lunedì 4 settembre è da tempo segnato come la data in cui inizierà la chiusura programmata del tunnel del Monte Bianco, per un periodo di 15 settimane, a causa di lavori di manutenzione. Le sezioni su cui effettuare i lavori si trovano entrambe all'interno della galleria che collega Courmayeur, in Valle d'Aosta, a Chamonix, nel dipartimento francese dell'Alta Savoia.
Durante gli oltre 3 mesi di lavori, è previsto lo smontaggio di tutti gli impianti di sicurezza sulla volta. Tuttavia, si sta ora prendendo in considerazione la possibilità che questa chiusura subisca un ritardo.
Questa decisione è stata presa dopo che nei giorni scorsi si è verificata una frana oltreconfine, nella regione della Savoia, provocando il blocco dei veicoli pesanti presso il tunnel stradale del Fréjus. Al fine di evitare possibili complicazioni nel sistema di trasporti lungo le frontiere tra Italia e Francia, sembra che la chiusura pianificata dell'itinerario principale alternativo sia ora considerata poco praticabile.
Se Confindustria aveva già espresso preoccupazioni riguardo alle conseguenze sulla crescita economica derivanti dalle interruzioni nel traffico attraverso il Monte Bianco, ora il rischio si estende a una possibile paralisi nei trasporti internazionali su strada lungo entrambi i lati delle Alpi occidentali. A seguito del crollo di massi nella valle francese della Maurienne, infatti, un considerevole numero di veicoli, non solo pesanti, si è riversato verso il Monte Bianco. Il risultato è stato un aumento delle attese, con code di oltre tre ore sia a Courmayeur (Valle d'Aosta) sia a Chamonix (Francia) nel pomeriggio di ieri, e si prevedono situazioni simili anche nei prossimi giorni.
Al momento, il futuro rappresenta un'incognita da affrontare.
Il traforo del Monte Bianco esiste dal 15 settembre 1962 e nei prossimi anni sono previsti ulteriori interventi per renderlo più moderno. Non è da scartare l'ipotesi che il traforo sia soggetto a chiusure annuali, simili a quella di quest'anno, proprio per motivi di ammodernamento.
Da qui al 2040 sarebbero quasi 18 anni di lavori e la chiusura alternata potrebbe portare ingenti ripercussioni economiche.
Sebbene la scelta del periodo di chiusura sia stata basata sulla ridotta quantità di veicoli in transito, il cambiamento nelle rotte avrà inevitabilmente un impatto negativo sul traffico. Questo cambiamento costringerà i circa 5.300 veicoli che solitamente attraversano il Monte Bianco ogni giorno a cercare un percorso alternativo.
Sul sito ufficiale del traforo, tunnelmb.net, sono disponibili mappe che illustrano gli itinerari alternativi raccomandati. Tra le opzioni alternative figurano il Tunnel del Frejus, il tunnel del Gran San Bernardo e, fintanto che le condizioni lo consentono, il colle del Piccolo San Bernardo.
Si prevede un aumento del traffico anche sulla tangenziale di Torino, con il possibile rischio di ingorghi durante le ore di punta.
È importante notare che una successiva fase di sperimentazione è programmata per la primavera del 2024. In questo caso, ulteriori 640 metri di struttura verranno interessati da interventi di restauro, con una spesa complessiva stimata di 50 milioni di euro per entrambi i progetti, sia per l'anno 2023 che per il 2024.
L'intervento si concentrerà principalmente sulla realizzazione di un nuovo sistema di impermeabilizzazione. Questo passo è fondamentale poiché l'elemento principale che causa il deterioramento è l'infiltro di acqua.